Eurostat è chiara: più basso è il livello di istruzione più alto è il tasso di deprivazione sociale e materiale.
Infatti, precisa Eurostat, gli italiani che hanno un titolo di studio pari al diploma di Terza media devono fare i conti con un tasso di deprivazione sociale e materiale del 24,3%, contro una media Ue del 25,3%.
Una percentuale che però, ed è qui il nodo della segnalazione, che si dimezza al 12% al conseguimento del diploma e si riduce ancora di più, addirittura di ¾, all’ottenimento della laurea.
La cultura dunque paga, checché ne dicono i detrattori e chi sulla istruzione ha una visione parziale e deformata.
Inoltre con un titolo di tipo terziario, il rischio povertà scende al 5%.
Se dunque non si fosse capito ancora, sulla scuola e sull’istruzione bisogna investire, e molto di più.
E come se non bastasse, bisognerebbe pure finirla di alzare tasse per l’iscrizione all’università e fiaccare i volenterosi, lesinando aiuti e borse di studio.
Occorrono laureati, come la media Ue indica, considerato che nella fascia d’età tra 30 e 34 anni come numero di laureati siamo al penultimo posto in dopo la Romania.
E dire che la prima università fu italiana, in pratica la prima in assoluto nel mondo. Una volta però.
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