Lo studio è stato commissionato dal Commonwealth of Learning (Commonwealth dell’apprendimento) con finanziamenti del Department for International Development (Dipartimento per lo sviluppo internazionale) del Regno Unito.
Attraverso una serie di contributi documentali su base regionale, la relazione delinea l’incremento nell’impiego, a livello mondiale, di tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC) nell’istruzione aperta e a distanza.
Gli autori mettono in rilievo le potenzialità di una "straordinaria crescita di questa nuova forma di insegnamento e di apprendimento", soprattutto in quelle zone del Commonwealth in cui "è davvero grande il divario tra l’offerta e la domanda d’istruzione". Lo studio colloca in primo piano determinate aree in cui si potrebbe più proficuamente concentrare l’intervento. Secondo la relazione, tali interventi potrebbero non solo agevolare l’introduzione dell’istruzione virtuale, ma anche "avvalersi delle esperienze attuali, delle tecnologie disponibili e di persone preparate, allo scopo di impartire formazione ed istruzione nelle aree prescelte".
Lo studio è disponibile on line al seguente indirizzo:
http://www.col.org/virtualed/
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