”Il primo impatto della digital transformation -dice all’Adnkronos E&Y Italia – è il taglio di alcune attività professionali, in particolare quelle ripetitive che oggi possono essere fatte dai software, che noi chiamiamo robotics. Succederà per i manager, per i dirigenti, per tante altre attività. Questa è la croce inevitabile di ogni processo di innovazione che abbiamo avuto nella storia”.
Il bilancio negativo è che ”sono in ritardo le scuole in tutto il mondo ed in particolare in questo paese, sono anche in ritardo ovviamente i sistemi di formazione nelle nostre imprese, mentre c’è il grande dovere di cominciare con le scuole secondarie a spiegare quali saranno le professioni e invogliare i ragazzi a fare anche i lavori di tipo Stem cioò quelli legati alle facoltà scientifiche che sono quelli che serviranno in futuro, cercando anche di non perdere mai l’orizzonte sul fatto che proprio mentre la tecnologia avanza, mentre anche la comunicazione è sempre più supportata dalla tecnologia, sempre di più la relazione col cliente, con le persone, le relazioni in generale prendono un grande sopravvento nel momento emozionale, nel momento in cui si cerca di catturare l’emozione di una persona. Anche questo è parte delle nuove professioni di cui il mondo è alla ricerca e di cui noi abbiamo bisogno”.
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