Secondo i dati diffusi dalla commissione Ue, in occasione della Giornata europea delle lingue, che si celebra ogni anno il 26 settembre, l’Italia, generalmente agli ultimi posti in quasi tutte le statistiche Ue, questa volta primeggia: nel 2015 quasi 19 milioni di alunni della scuola primaria dell’Unione europea (ovvero l’84%) hanno studiato almeno una lingua straniera e, di questi, 1 milione (il 5% circa) ha studiato due o più lingue straniere.
In pratica, scrive AISE, sono il 98,6% gli alunni che studiano le lingue straniere e l’Italia è tra i Paesi che vantano una percentuale ben sopra la media la Ue.
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Nel 2015 quasi tutti gli alunni della scuola primaria hanno frequentato lezioni di lingua straniera a Cipro, in Lussemburgo, a Malta e in Austria (100%), in Croazia (99,9%), Spagna (99,4%) e Francia (99,2%), così come in Italia (98,6%), Romania (98,3%) e Polonia (97,6%).
In alcuni Stati membri, gli alunni hanno studiato due o più lingue straniere, in particolare in Lussemburgo (83,7%), seguito a distanza da Estonia (30,7%) e Grecia (28,9%). Per contro, meno della metà degli alunni della scuola primaria ha studiato una lingua straniera in Portogallo (35,4%), Belgio (36,7%), Slovenia (49,8%) e nei Paesi Bassi (42,9%).
L’inglese è in ogni caso la lingua straniera più diffusa, studiata da 17,5 milioni di alunni in tutta l’Unione (l’83,5% degli alunni della scuola primaria). Il francese (0,8 milioni – 4,8%) si classifica al secondo posto, seguito da tedesco (quasi 0,7 milioni – 3,9%), spagnolo (0,1 milioni – 0,6%), russo (54 mila – 0,3%) e italiano (33 mila – 0,2%).
L’inglese è la lingua generalmente studiata nella scuola primaria in tutti gli Stati membri dell’Ue, ad eccezione del Belgio e del Lussemburgo, due paesi multilingui.
Per quanto riguarda il tedesco, sempre nel 2015 risulta la seconda lingua straniera più studiata dagli alunni delle scuole primarie di altri otto Stati membri, con le percentuali più elevate in Croazia (20,9%) e Ungheria (20,2%).
Il francese però è stata la seconda lingua più studiata a livello di Ue e in sette Stati membri, con le percentuali di gran lunga maggiori in Lussemburgo (83,5%), Grecia (15,8%) e Romania (15,2%).