Esclusa Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca, il maggior numero di studenti provenienti da Paesi terzi nel 2011 ha scelto la Francia (64.894), poi la Spagna (35.037), l’Italia (30.260), la Germania (27.568) e l’Olanda (10.701). Sono alcuni dati di Eurostat, diffusi oggi dalla Commissione Ue in occasione del lancio della proposta per rendere più facile e interessante la permanenza oltre i tre mesi per motivi di studio o di ricerca dei talenti di tutti i Paesi terzi. La Gran Bretagna, che non è coperta dalla stessa ‘direttiva studenti’ Ue, di studenti nel 2011 ne ha attirati 247.044.
Quanto ai permessi dati ai ricercatori, nello stesso anno la Francia ne ha concessi 2.075, seguita dai 1.616 dell’Olanda. Molto più bassi i numeri di Spagna (447) e Italia (353).
La Commissione Ue propone quindi una serie di misure per facilitare gli arrivi di ‘nuovi cervelli’, fra cui un limite di 60 giorni per la concessione del visto o del permesso di residenza da parte di uno Stato membro, regole più semplici e flessibili per consentire a studenti, ricercatori e tirocinanti retribuiti di circolare all’interno dell’Ue, ma anche la possibilità per gli studenti di potersi mantenere economicamente, con un lavoro di un minimo di 20 ore a settimana.
La proposta di direttiva dovrà ora essere discussa da Eurocamera e Consiglio Ue. L’esecutivo europeo spera che le nuove regole possano entrare in vigore nel 2016.
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