La fine del governo Conte bis rappresenta anche il sicuro addio di diversi ministri. Pure qualora il premier dovesse rimanere in sella all’esecutivo per il terzo mandato consecutivo, infatti, è chiaro che più di un dicastero cambierà titolare. Uno dei più a rischio sarebbe proprio quello dell’Istruzione. Non a caso, nelle ultime dichiarazioni degli esponenti di Italia Viva si continua a citare la scuola.
Domenica 31 gennaio è stata la volta di Maria Elena Boschi (tra le papabili proprio al dicastero dell’Istruzione) che in un’intervista a La Stampa ha detto che “fra i punti irrinunciabili del patto di legislatura: superare l’emergenza sanitaria con un piano vaccini serio e più risorse in sanità; riaprire le scuole e le università il prima possibile, in sicurezza; pensare alla crisi economica, facendo ripartire la crescita”.
Lucia Azzolina, a dire il vero, si è sempre battuta perché gli studenti tornassero a scuola: lo ha ribadito anche in occasione dell’ultima uscita pubblica. La responsabile del MI, del resto, aveva fatto di tutto perché ciò accadesse una decina di giorni prima delle festività natalizie. Poi, però, dinanzi ai dati sui contagi da Covid in crescita si è dovuta arrendere. Quindi, almeno da questo punto di vista non è attaccabile.
In generale, il problema è che la ministra siciliana non è proprio gradita ai renziani. E siccome continuano a rappresentare, ad oggi, l’ago della bilancia, chi ha intenzione di governare il paese non può ignorare la richiesta.
Anche secondo l’agenzia Ansa, “per non perdere i voti di Iv, Conte dovrebbe di fatto sconfessare buona parte dell’operato del suo secondo esecutivo. Dando il suo placet al “siluramento” di Gualtieri dal Mef (dove, secondo gli ultimi rumors, potrebbero finire o Fabio Panetta o Ernesto Ruffini) o della Azzolina alla Scuola”.
In seno al Movimento 5 stelle hanno fiutato il pericolo. E fanno quadrato attorno alla ministra.
Prendendo spunto dalle ultime novità sulla scuola in presenza, gli esponenti grillini in commissione Istruzione al Senato scrivono che “domani tanti ragazzi delle superiori torneranno a frequentare la scuola. Per noi è un passo importante, ottenuto anche grazie al lavoro della ministra Lucia Azzolina e al suo impegno per riportare i ragazzi in presenza. I giovani, la formazione, la cultura digitale sono temi identitari per il Movimento”.
Dai 5 stelle ricordano che “la scuola, che questi elementi li custodisce tutti, e che è un elemento fondamentale nella nostra agenda dei prossimi anni. La scuola – concludono – ha bisogno di continuità e deve mantenere la centralità e che le è stata faticosamente riconosciuta in questi mesi”.
Per gli addetti ai lavori, il messaggio dei pentastellati appare chiaro: per noi l’Istruzione rimane centrale per il rilancio del paese, non la lasciamo. E Azzolina non si tocca.
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