Esce per Il Palindromo, “Donne di carta in Sicilia. Itinerari sulle orme delle scrittrici”, (19,50 Euro) di Marinella Fiume e con prefazione di Fulvia Toscano, e che fa parte di un progetto più complessivo di rivalutazione di quella spesso invisibile schiera di donne isolane che la memoria ha scordato o poco valutate. Riconsiderare allora tale universo, con l’idea di narrare, riscattandola, questa ancora misteriosa Isola letteraria al femminile, è stata l’occasione per creare, su impulso di Toscano e Fiume, la “Sicilia delle donne”, a cui dopo, per affinità elettiva, si è aggiunta la “Calabria della donne”, curata da Mariangela Preta. Tuttavia, toccato il continente, per forza di attrazione fisica, è stata sedotta dal progetto la stessa ministra della famiglia, Eugenia Roccella, il cui entusiasmo ha avuto concretezza nella “Italia della donne”, di cui fra non molto si sentirà parlare, considerato inoltre che Toscano, Fiume e Preta sono state nominate esperte della ministra: un notevole traguardo da una breve scintilla.
E per spiegare la genesi di questo volume, occorre allora fare riferimento proprio alla prima, grande intuizione che ebbero, come è spiegato nella prefazione, Toscano e Fiume, proponendo a studiosi e ricercatori di narrare le donne, famose e no, che fecero l’arte dello spettacolo, sia nel cinema che nel teatro e nel varietà: donne siciliane in scena. Lanciato online, il computer ne fu megafono, mentre il notevole successo di partecipazione e attenzione indusse le due curatrici a lanciare l’anno dopo, con la stessa formula, “Donne di carta”, la cui altrettanta adesione e l’estremo, intenso interesse oggi si è trasformato in questo libro, con la biografia, in rigoroso ordine alfabetico, di ciascuna delle circa ottanta femmine tutte siciliane, delle quali si fornisce anche la data di nascita oltre che naturalmente i titoli e la sinossi delle opere.
Che è poi l’occasione per Fiume di ragionare a lungo, non solo sulla funzione e le caratteristiche di una letteratura al femminile, ma anche sul costume narrativo di tali scrittrici, sulle analisi dei temi scelti, sugli approfondimenti di ispirazione e sul pathos, dentro cui i mille volti di queste donne di Sicilia appaiono
Diviso per “Itinerari”, il testo procede per vie maestre ed esattamente secondo il bagaglio conoscitivo tipico del viandante dell’epica mitteleuropea, cosicché Fiume, dopo una sorta di “introibo”, che è una lunga e dotta analisi sui grandi viaggiatori in Sicilia tra il 700 e l’800, sconfina felicemente, facendone acquistare sostanza e conturbanza muliebre, sulle coeve donne che si avventurano nell’Isola dove “fioriscono i limoni”, da sole o in compagnia, ma spinte dal fascino che questa terra inondava, tra mito e storia, tra arte e cultura, sfidando i preconcetti dell’epoca.
E poi ecco, le donne e la letteratura, le siciliane scrittrici, scelte e narrate lungo i pellegrinaggi descritti con sguardi prospettici nuovi, con punti di vista inusitati, mentre nelle pagine si distendono i “Tre itinerari” possibili per il viaggiatore che voglia visitare i luoghi dove esse nacquero, mentre tali artiste vengono raccontate, oltre che brevemente da Fiume, soprattutto dai vari autori che le hanno riscoperte o scoperte del tutto e in piena autonomia. Un cammino dunque, o anche una mappa per un itinerario sentimentale, che tiene conto proprio delle esigenze di quel pellegrino secondo assi geografici che in qualche modo suddividono la Sicilia ma che, spiega l’autrice, si possono concentrare in un suggestivo tragitto che partendo da Palermo giunge a Messina, passando per Catania, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa, e poi Trapani e Agrigento; “grandi centri e piccoli borghi sono i protagonisti di questo viaggio nell’altra metà dell’isola”.
Un omaggio, appare questa antologia, a quelle donne che mai sarebbero esistite, e non solo in letteratura, se non fosse stato per tale scelta editoriale che è in qualche modo un dono al femminino “eterno” e indomabile della Sicilia, e pure una guida lungo i vasti e ancora non del tutto esplorati sentieri dell’arte e della conoscenza dove esse si sono incamminate.