La riforma degli Its, una delle 6 legate a doppio filo al Pnrr, la preferita dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, è approdata in Gazzetta Ufficiale. Gli Istituti tecnici superiori (ITS) assumono adesso la denominazione di Istituti tecnologici superiori (ITS Academy).
Obiettivo della riforma è quello di di promuovere l’occupazione, in particolare giovanile, e di rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza, per la competitività e per la resilienza, a partire dal riconoscimento delle esigenze di innovazione e sviluppo del sistema di istruzione e ricerca, in coerenza con i parametri
europei.
Chi può accedere?
L’articolo 1 della legge 99 del 15 luglio che istituisce l’Its Academy chiarisce che possono accedere ai percorsi di istruzione offerti dagli ITS Academy, sulla base della programmazione regionale, i giovani e gli adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, unitamente a un certificato di specializzazione tecnica superiore conseguito all’esito dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di cui all’articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144, della durata di almeno 800 ore.
Gli Its e la formazione docenti
Tra i compiti degli Its anche quello di sostenere l’aggiornamento e la formazione in servizio dei docenti di discipline scientifiche, tecnologiche e tecnico professionali della scuola e della formazione professionale. Lo stabilisce l’articolo 2, relativo alla mission dell’Academy.
In che termini gli Its si occuperanno di formazione in servizio? Premettiamo che gli ITS Academy si costituiscono come fondazioni. Considerando che nel progetto di Bianchi la scuola di Alta formazione dell’Istruzione, responsabile dell’aggiornamento docenti, è autorizzata a stipulare convenzioni con soggetti pubblici e privati, immaginiamo che i docenti delle discipline Stem possano essere formati dagli Its Academy a fronte di simili convenzioni.