Nei prossimi 3 anni il Fondo previsto per l’attivazione e lo sviluppo degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) avrà 50 milioni di euro in più. Lo prevede la legge di bilancio 2018, come riporta il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi, nel corso di una conferenza stampa, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
L’aumento del fondo sarà progressivo, illustra Toccafondi, e i 50 milioni complessivi saranno spalmati nel triennio 2018-2020 con la seguente modalità: 5 milioni in più nel 2018, 15 milioni in più nel 2019 e 30 nel 2020.
Lo scopo è quello di incrementare l’offerta formativa e il numero delle studentesse e degli studenti nei percorsi con particolare riguardo per quelli che offrono competenze abilitanti all’utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica e legati all’industria 4.0. Alla formazione tecnica 4.0 è stata dedicata, negli anni scorsi, una sperimentazione finanziata con 800mila euro alla quale hanno aderito tutti e 93 gli ITS presenti sul territorio italiano.
L’obiettivo è quello di incrementare il numero di diplomate e diplomati negli ITS, il sostegno della formazione continua dei lavoratori, la promozione di percorsi di recupero degli abbandoni, il miglioramento del livello di formazione e del titolo di accesso alle professioni, l’accrescimento delle opportunità occupazionali.
Andando ancora nello specifico, il Miur vuole attivare una maggiore armonizzazione dell’offerta formativa tra lauree professionalizzanti e ITS per creare un sistema di formazione professionale, con due ambiti distinti ma dialoganti tra loro.
Per far ciò, alle università che organizzano corsi di laurea professionalizzanti, viene richiesto di predisporre percorsi di studio definiti a livello nazionale, di consentire alle studentesse e agli studenti una rapida qualificazione e abilitazione professionale e di creare partenariati con i collegi e gli ordini professionali. Gli ITS dovranno, invece, costruire percorsi formativi co-progettati con le imprese, rispondendo al fabbisogno del mercato del lavoro e ai territori di riferimento, e percorsi di 3 anni progettati e realizzati con le Università. L’accresciuta collaborazione tra ITS e lauree professionalizzanti si tradurrà anche nella possibilità per gli Atenei di organizzare percorsi formativi avvalendosi delle risorse umane, dei laboratori e delle altre dotazioni degli ITS. Mentre per gli studenti degli ITS che sceglieranno di iscriversi a un corsi di laurea professionalizzante, per acquisire un livello di competenze superiore o una specializzazione, sarà possibile ottenere Crediti Formativi Universitari (CFU) aggiuntivi.
“Con piena soddisfazione oggi possiamo presentare i risultati dell’impegno profuso per promuovere il sistema della formazione terziaria non universitaria che ha consentito al sistema degli Istituti Tecnici Superiori di incrementare l’offerta formativa e potenziare lo sviluppo di quegli strumenti di innovazione tecnologica legati anche al processo Industria 4.0 che caratterizzano gli ITS – dichiara il Sottosegretario Gabriele Toccafondi – Uno dei frutti che il sistema degli ITS può dare al nostro Paese è quello di valorizzare e sperimentare le idee di eccellenza e originalità che le nostre studentesse e i nostri studenti hanno”.
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