Il punto è che all’interno della programmazione 2013-2015 bisognerà supportare gli Its che collaborano fattivamente con le imprese, e che permettono di creare quel link diretto tra formazione e mondo del lavoro, espressamente indicato anche nel documento sulla scuola sottoscritto da Confindustria e dai sindacati (Cgil, Cisl e Uil) lo scorso febbraio.
Attivati 116 percorsi
Dai primi monitoraggi effettuati risulta che entro il 2012 sono stati attivati 116 percorsi, con 2.421 frequentanti, di cui l’84% ha meno di 24 anni e il 96% sono diplomati. In media per ogni corso si sono presentate alle selezioni 45,4 persone a fronte di classi di 25 alunni. I corsi che appaiono più richiesti sono quelli della mobilità sostenibile, per i quali in media si sono presentate alle prove di selezione di ciascun corso 77,6 persone. I docenti provengono per il 35% dal mondo delle imprese, è alta anche la percentuale di docenti raggruppati sotto la voce “altro” (22%). In genere questi docenti sono liberi professionisti, quindi non diretta espressione delle imprese, ma appartenenti al mondo del lavoro. Le imprese rappresentano il 23,4% dei soci fondatori di ciascun Its, la percentuale sale se si analizza il dato relativo ai soci partecipanti (45,3%). Sono coinvolte nel percorso anche moltissime aziende che non fanno parte del partenariato della Fondazione, in media ogni corso coinvolge 14,8 imprese nella fase di tirocinio e di queste solo 2,6 sono imprese socie della Fondazione.
Gli esami finali
Gli studenti, per conseguire il titolo di tecnico superiore, dovranno superare, con la votazione complessiva di 70/100, una prova teorico-pratica delle competenze acquisite, che riguarda la soluzione di un problema, una prova scritta nazionale, predisposta dall’Invalsi con la collaborazione della Crui, tesa a valutare le conoscenze e le abilità nell’applicazione di principi e metodi scientifici nello specifico contesto tecnologico cui si riferisce l’Its, un colloquio con la discussione di un project work. (Il Sole24Ore)