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Its, il sistema funziona, 80% di diplomati trova occupazione. E Bianchi vuole rafforzare i percorsi

L’Its day, il convegno dedicato al mondo degli Istituti Tecnici Professionali, svolto nella giornata del 14 giugno, è stata l’occasione per fare il punto della situazione su una realtà in crescita a livello nazionale e che merita sempre più attenzione. Una giornata utile ad approfondire dati che parlano sempre più chiaro. Secondo Indire infatti l’80% dei diplomati Its ha trovato lavoro nel 2021 e quasi il 90% in un’area del proprio settore di studi. Un sistema dunque che funziona e sul quale continuare a puntare. Questa è l’intenzione annunciata dal ministro Patrizio Bianchi che afferma come la riforma migliorerà ulteriormente gli Istituti grazie a una pioggia di risorse in arrivo dal PNRR (1,5 miliardi fino al 2026).

Numeri incoraggianti fin qui quelli degli Its. Avviati undici anni fa, nel 2021, come detto, si è raggiunto l’80% di occupati, 4.218 su 5.280 diplomati, nonostante le difficoltà della pandemia. Nel 2020 infatti i percorsi si sono svolti in Dad e non in tutte le aziende si sono potuti ospitare gli allievi. Chi non ha trovato lavoro non è comunque rimasto fermo, iscrivendosi a un percorso universitario o impegnandosi in tirocini extracurricolari. Le aree più proficue sono quelle della Mobilità sostenibile e il Sistema meccanica. La maggior parte degli occupati ha trovato lavoro con contratto a tempo determinato, ma non manca una buona percentuale (quasi il 30%) di occupati a tempo indeterminato.  

L’identikit dello studente Its è a prevalenza maschile (oltre il 70%), tra i 20 e i 24 anni ma anche neodiplomato. Con la riforma, il ministro Bianchi vuole rafforzare i percorsi e renderli attrattivi per i giovani, mantenendo sempre forte il legame coi territori d’appartenenza. Tante le figure nuove create nel mondo del lavoro e tante sono le aziende a caccia di queste figure. L’offerta dunque c’è ma bisogna creare sempre più figure per poterla soddisfare.

Daniele Di Frangia

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