In questi giorni non si fa che parlare del cosiddetto Ius Scholae. Proprio oggi la riforma della legge sulla cittadinanza sbarca alla Camera dopo l’esame di ieri, 28 giugno, da parte della Commissione Affari Costituzionali.
“Il provvedimento – spiega una nota dell’Ansa – punta a riconoscere il ruolo della scuola consentendo a quasi un milione di under 18 (nati in Italia o arrivati entro i 12 anni) la possibilità di chiedere la cittadinanza italiana dopo aver frequentato almeno 5 anni di scuola”. Su questo tema, molto divisivo, i vari esponenti delle forze politiche stanno esprimendo il loro parere.
A prendere posizione a favore della riforma è stata Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera che fa parte del gruppo IPF (Insieme per il Futuro) capitanato da Luigi Di Maio. Per la Casa lo Ius Scholae è assolutamente necessario in quanto permetterebbe a molti piccoli studenti di essere riconosciuti come cittadini ufficialmente proprio grazie al fatto di studiare nel nostro Paese.
“Sullo Ius Scholae il Paese reale chiede al Parlamento un segnale di coerenza. Centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi crescono, studiano e si esprimono nella nostra lingua, assimilano cultura e costumi, sono di fatto integrati nelle nostre comunità locali. Eppure vivono un’integrazione a metà a causa dei limiti di una legge sulla cittadinanza vecchia di trent’anni. È tempo che diritto e integrazione siano effettivi, riconoscendo con forza alla scuola il ruolo istituzionale costituzionalmente garantito”, ha dichiarato la presidente.
Dall’altro versante c’è chi, come il sottosegretario del ministero dell’Istruzione Rossano Sasso, si pone totalmente contro questo provvedimento. In particolare, quest’ultimo lamenta il fatto che questo tema, secondo lui, non merita di stare al centro dell’opinione pubblica in quanto c’è molto altro di cui discutere al momento in Parlamento.
“Mentre gli italiani sono colpiti dai rincari su carburanti ed energia, da un’inflazione galoppante e da prospettive economiche e occupazionali tutt’altro che rosee, si vuole bloccare il Parlamento su provvedimenti altamente divisivi come lo Ius Scholae”, attacca il sottosegretario.
Sasso conclude durissimo: “I problemi dei cittadini non si risolvono certo concedendo la cittadinanza a tutti gli immigrati. L’atteggiamento di alcuni partiti che sostengono il Governo di unità nazionale è vergognoso”.
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