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Ius Scholae, cittadinanza italiana per chi frequenta la nostra scuola per un certo numero di anni: sei d’accordo? PARTECIPA AL SONDAGGIO

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Ius Scholae sì o no? Dopo la proposta di Forza Italia di approvare lo Ius Scholae, che prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri che abbiano completato un ciclo di studi in Italia, diversi partiti dell’opposizione si sono dichiarati favorevoli alla proposta.

La proposta di FI potrebbe così diventare un terreno di convergenza: lo Ius scholae consentirebbe di riconoscere la cittadinanza a chi completa l’intero ciclo della scuola primaria in Italia oppure che consegue il diploma di secondaria superiore, qualora sia arrivato nel nostro Paese dopo i 12 anni di età.

Nello specifico, il PD vorrebbe “una riforma della cittadinanza che garantisca lo ius soli”, senza altro tipo di mediazione, contro cui si oppone il Movimento 5 Stelle, favorevole a introdurre lo ius scholae. Sulla stessa linea il leader di Azione Carlo Calenda e quello di Italia Viva Matteo Renzi che avevano proposto nel loro programma elettorale di concedere la cittadinanza italiana a chi avesse frequentato “per almeno cinque anni un percorso di formazione in Italia”; stesso trattamentge da riservare agli studenti stranieri che avessero svolto e completato gli studi universitari nel nostro Paese. Sulla stessa ci sarebbe anche Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati.

Di contro, Lega e Fratelli d’Italia non appoggiano il progetto. Soprattutto la Lega. Proprio in questi ultimi giorni, infatti, il generale ed europarlamentare della Lega, Roberto Vannacci, ha dichiarato di non essere per nulla d’accordo su questa misura, così come sullo Ius Soli: “Sono assolutamente contrario. Per dirla con una battuta che circola online: se uno nasce in una scuderia non è un cavallo. Una cosa è l’accoglienza, un’altra è la cittadinanza. Perché una persona che viene da un Paese straniero dovrebbe ottenere la cittadinanza solo per aver studiato qui due anni?”

Ai lettori della Tecnica della Scuola vogliamo chiedere se sono d’accordo o meno sulla proposta di Forza Italia. Secondo voi sarebbe corretto e giusto estendere la cittadinanza italiana agli studenti che hanno completato un ciclo di studi in Italia? 

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Ius Scholae, è giusto estendere la cittadinanza agli studenti che hanno completato un ciclo di studi nel nostro Paese? 

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I dirigenti scolastici di Torino chiedono lo Ius scholae: il 75% degli studenti è senza cittadinanza italiana

Luca Bollero, dirigente dell’Istituto Comprensivo Aristide Gabelli, situato a Barriera di Milano, una delle zone di Torino con la più alta concentrazione di studenti stranieri, tra prima e seconda generazione, ha rilasciato alcune dichiarazioni forti al Corriere della Sera commentando l’apertura verso lo Ius Scholae. “È inaccettabile – afferma il dirigente – che il 75% dei ragazzi che frequentano il mio istituto non abbia la cittadinanza italiana. Sono giovani che parlano la nostra lingua fin dalla nascita, cantano l’Inno di Mameli e studiano sui nostri libri. Mi chiedo: dov’è il riconoscimento del loro merito da parte del Ministero dell’Istruzione?”