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Ius Scholae, Tajani rilancia: “Il diritto a diventare cittadino italiano grazie alla formazione e allo studio è sacrosanto”

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Non si placa la discussione politica in merito allo Ius Scholae, ossia l’eventuale cambiamento nella legge sull’acquisizione della cittadinanza italiana, permettendo agli stranieri che frequentano un certo numero di anni di scuola di ottenerla.

A rilanciare questa idea è stato, ancora una volta, il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani. “Guai se abbiamo paura di concedere diritti meritati: saremmo un centrodestra oscurantista che non si rende conto dei cambiamenti della società”, ha detto Tajani chiudendo la festa di Forza Italia Giovani a Bellaria, come riporta Ansa.

“Il diritto a diventare cittadino italiano grazie alla formazione e allo studio è sacrosanto” ha aggiunto. Secondo il ministro degli Esteri, come riporta Il Corriere della Sera, è invece “un diritto sacrosanto di chi ha studiato con profitto nelle scuole italiane l’italiano, la storia, la geografia, l’educazione civica, come previsto dal nuovo programma di studi illustrato dal ministro della Lega, Valditara. Credo sia il metodo migliore per concedere la cittadinanza e un modo più serio rispetto a chi è stato in Italia fino al 18esimo anno di età”. 

Progetto di legge in arrivo?

Forza Italia, con i capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, sta “lavorando e approfondendo il tema e presenteremo ai nostri alleati un progetto per migliorare le regole”, ha detto Tajani, ma quanto ai tempi della proposta ha chiarito che “intanto dobbiamo lavorare sulla manovra. Poi parleremo anche della cittadinanza che è uno dei tanti temi che dobbiamo affrontare, noi abbiamo le nostre idee”. 

“Che io possa pensare ad aprire a sinistra è una sciocchezza sesquipedale”, ha ribadito il segretario di Forza Italia durante una conferenza stampa di FI a Roma. “Nessun regalo alla sinistra – ha continuato – la loro proposta è completamente diversa dalla nostra. Loro vogliono lo ius soli che è una proposta demagogica”, aggiungendo che sullo Ius Scholae “i 5 anni di scuola non sono sufficienti”. FI fa riferimento invece ai 10 anni della scuola dell’obbligo. 

La Lega non ci sta

La Lega continua a non essere d’accordo. “Ormai siamo a settembre inoltrato e anche il clima certifica l’imminente cambio di stagione. Il tempo delle boutade estive a agostane è decisamente finito”, ha replicato Andrea Crippa, vice-segretario della Lega. “La cittadinanza si conquista con un percorso di vita e di integrazione nella società e di rispetto dei nostri valori storici e culturali. La cittadinanza non si regala, dunque. E quindi la legge va bene così e non si tocca”, ha concluso.