Dal senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura Palazzo Madama, riceviamo una precisazione rispetto ad un articolo da noi pubblicato nei giorni scorsi.
Ho letto l’articolo di Tecnica della Scuola sul mio botta e risposta con Toccafondi sulla cittadinanza.
Se non si chiarisce che, com’è ovvio, le mie parole sul rischio di finire nel mercato della droga (o comunque in mano alla malavita) erano riferite agli immigrati irregolari – non a chi ha accettato le nostre regole – Toccafondi ha gioco facile a mescolare scorrettamente le cose.
Ricordo tra l’altro che le mie proposte normative sulla scuola agevolerebbero la gestione delle classi con alta percentuale di immigrati.
Noi – come ho detto nel confronto – riteniamo che la legge (scritta da altri) vada bene così com’è. Cioè che la scelta venga fatta una volta raggiunta la maturità (godono già degli stessi diritti). Mentre non è stata ricordata la mia denuncia sui tempi della burocrazia. Quelli sì scandalosi per gli stranieri come per gli italiani.
Il loro accorciamento troverebbe tutti d’accordo. Come mai lo sinistre non lo sollecitano? Semplicemente perché l’operazione è tutta politica. Cercano solo di far passare per razzisti tutti quelli che non la pensano come loro (che poi è il vero razzismo).
E intanto i clandestini continuano a rischiare la vita in mare, illusi dal Paese di Bengodi che concede tutto e di più raccontato da questi pifferai.
Con Salvini ministro dell’Interno le partenze di clandestini dalle coste africane si erano quasi fermate (come ho ricordato nel confronto), salvando così la vita a migliaia di loro, principalmente perché come Governo abbiamo potuto informare gli interessati che il paradiso in terra era una panzana di certa politica interessata.
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