“Siamo contrari al testo, non serve a nulla. La proposta è un modo surrettizio di regalare la cittadinanza italiana ai genitori stranieri”: così il capogruppo in commissione Affari costituzionali della Lega che ha proposto oltre 700 emendamenti al testo. E aggiunge: a oggi, “i bambini stranieri hanno gli stessi diritti dei bambini italiani, l’unica differenza sono appunto i genitori, che non sono italiani. Ma se riconosciamo ai bambini la cittadinanza italiana, cosa si fa ad esempio se i genitori devono essere espulsi? Li mandiamo fuori e lasciamo i bambini ‘orfani’?”
La legge sullo Ius Scholae e sulla cittadinanza “è una questione di civiltà che va sottratta dalla campagna elettorale di qualsiasi partito”, così invece il deputato 5Stelle Giuseppe Brescia, relatore della legge, che tuttavia non rinuncia a tentare una possibile mediazione, annunciando che nei prossimi giorni incontrerà “tutti i gruppi per definire possibili punti di incontro sulle diverse richieste di modifica. In queste ultime settimane in commissione abbiamo discusso in maniera ordinata di tutto e continueremo a farlo anche su questa proposta di legge molto attesa”.
Il testo sullo Ius Scholae prevede che possa acquistare la cittadinanza italiana, su richiesta, il minore straniero nato in Italia o che abbia fatto ingresso in Italia entro il compimento del dodicesimo anno di età e che vi abbia risieduto legalmente e senza interruzioni e abbia frequentato regolarmente, per almeno 5 anni, uno o più cicli scolastici.
Ma il centrodestra appare compatto sul no al testo, anche se gli altri partiti della coalizione si sono limitati a un numero meno voluminoso di interventi di modifica. Infatti sono 167 gli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia, 10 da Forza Italia, 5 da Coraggio Italia.
Favorevoli al provvedimento sono invece gli ex grillini, anche se Pd e Iv ritengono che il testo vada migliorato. Per il Pd la legge sulla cittadinanza resta “una priorità”. E “l’obiettivo è confermare l’impianto di fondo” del testo, “migliorandone alcuni aspetti per noi importanti. L’attuale norma è del 1992 e in questi 30 anni la nostra società è profondamene cambiata. Ed è importante che la legge sia al passo con questi cambiamenti. Soprattutto quando si parla dei diritti delle bambine e dei bambini”.
I dem, comunque, assicurano il massimo impegno: “Migliorare la proposta Brescia è un dovere e un sostegno per raggiungere un traguardo semplicemente di civilta'”. Italia viva punta invece su uno “ius soli temperato”, come prevedeva la proposta avanzata da Renzi nel 2017. “Con l’introduzione di un ‘mini-ius soli'” anche “i figli di cittadini stranieri in possesso di un permesso di soggiorno permanente avranno la possibilità, se vorranno, di diventare italiani”.