Paolo Emilio Russo, deputato di Forza Italia e capogruppo in commissione Affari costituzionali, sottolinea l’importanza di una riforma della cittadinanza che riconosca diritti e tutele ai giovani prima della maggiore età, in particolare ai compagni di scuola dei figli italiani. La riforma non riguarda lo ius soli puro, ma piuttosto un approccio legato all’educazione scolastica.
In un’intervista a Repubblica, Russo evidenzia che il Partito Democratico (PD), essendo tornato in una posizione di forza, potrebbe aprire un dialogo costruttivo su questo tema, purché abbandoni l’idea dello ius soli, che non ha possibilità di successo nell’attuale legislatura a causa dell’opposizione della maggioranza.
La proposta di Forza Italia si concentra sulla scuola come luogo principale di integrazione. Russo suggerisce che i bambini che hanno completato due cicli scolastici o l’intera scuola dell’obbligo dovrebbero avere il diritto di ottenere la cittadinanza. Questo significherebbe riconoscere la cittadinanza italiana a 14 o 16 anni, a seconda del modello adottato.
Il deputato spiega che Forza Italia sta preparando una propria proposta di riforma, che sarà discussa internamente a settembre. La discussione è resa possibile dal controllo che il governo attuale ha ottenuto sull’immigrazione illegale, grazie all’operato del ministro Matteo Piantedosi e del sottosegretario Nicola Molteni.
Russo respinge l’idea che il tema della cittadinanza non possa essere affrontato semplicemente perché non è nell’agenda di governo, ricordando che anche altre leggi, come il decreto Rave, sono state introdotte al di fuori del programma iniziale.
Riguardo al possibile disaccordo nella maggioranza, Russo non prevede problemi, sottolineando che Forza Italia si aspetta rispetto per le proprie proposte, come ha rispettato quelle della Lega, anche quando incostituzionali. Infine, menziona che Fratelli d’Italia, il principale partito della coalizione, avrà un ruolo decisivo in questo dibattito. Nonostante il possibile scetticismo, Russo si dice fiducioso che il partito possa esprimere una posizione equilibrata e moderna, con un’attenzione ai diritti delle persone sotto la leadership di Giorgia Meloni.
Calenda “Sì alla riforma ius scholae, bene la svolta dei Berlusconi”
“Penso che abbiamo bisogno di nuovi cittadini, di nuovi italiani. Ce lo richiede la demografia. E’ un’urgenza anche dell’economia. E questa, nell’attuale legislatura, mi pare l’unica riforma che ha qualche chance di venir approvata”. Lo dice, in un’intervista a Repubblica, il leader di Azione Carlo Calenda in merito allo ius scholae. Lo ius scholae divide la maggioranza? “Mi pare un fatto positivo. I figli di Berlusconi non vogliono più un partito appiattito sulla destra e si sono sganciati sui diritti. Ciò apre prospettive interessanti”. Per Calenda, “siamo dentro un fatto politico nuovo. La crepa è doppia, perchè riguarda anche l’Autonomia. Forza Italia è radicata soprattutto al Sud, e il Sud si sta ribellando”.