Come abbiamo anticipato, è stato presentato in Commissione Affari Costituzionali alla Camera il testo unificato della riforma della cittadinanza presentato dal relatore Giuseppe Brescia (M5s), presidente della stessa commissione.
Sul tema iniziano già a scaldarsi i motori della polemica, che rischia di ricoprirsi di fumo ideologico. “Lo Ius scholae non è affatto uno Ius soli mascherato o il solito cavallo di Troia per allargare le maglie del riconoscimento della cittadinanza italiana, come afferma Igor Iezzi, capogruppo Lega in commissione Affari costituzionali, secondo il quale il parlamento ha ben altro da pensare – protesta Camilla Sgambato della Direzione Nazionale del Pd -. Quello presentato da Brescia è il testo unificato di tre proposte di legge finora discusse in commissione, e prova ad allargare il consenso intorno alla proposta, non le maglie del riconoscimento della cittadinanza”.
“Questo benaltrismo fa indietreggiare diritti fondamentali – continua la deputata – che dovrebbero essere garantiti a coloro che studiano in Italia, vivono quotidianamente con i fratelli italiani, ne parlano la stessa lingua. Peraltro, anche gli stessi studenti ucraini che studiano da anni nelle nostre scuole ce lo chiedono”.
“Benissimo, quindi, fa il nostro segretario Letta, che fin dal suo insediamento ha considerato lo ius soli e culturae una priorità, a sperare che in commissione ci sia una possibilità perché si possa fare presto una nuova legge sulla cittadinanza”.
“Sappiamo che non è semplice, ma il Pd ce la metterà tutta, e se calano le nebbie ideologiche che bloccano alcune forze politiche, si riuscirà a vincere questa importante battaglia di civiltà anche nei prossimi mesi”, conclude l’esponente del Partito Democratico.
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