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Ius scholae, via libera della Commissione Affari Costituzionali; si va in aula alla Camera il 29 giugno, ma la maggioranza si spacca

Nella giornata di martedì 28 giugno, la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha concluso l’esame della riforma della legge sulla cittadinanza.

“Finalmente si va in aula – ha dichiarato il presidente della Commissione Giuseppe Brescia (M5S) – per iniziare a saldare un debito con migliaia di ragazzi che si sentono italiani, ma che non sono riconosciuti come tali dallo Stato. Lo ius scholae è una risposta pragmatica e semplice a una richiesta di cambiamento diffusa. Non toglie nulla a nessuno, ma aggiunge e crea le condizioni per una società più inclusiva e giusta. Valorizza il ruolo della scuola e dei nostri insegnanti e tiene insieme diritti e doveri”.

“Il provvedimento – spiega una nota dell’Ansa – punta a riconoscere il ruolo della scuola consentendo a quasi un milione di under 18 (nati in Italia o arrivati entro i 12 anni) la possibilità di chiedere la cittadinanza italiana dopo aver frequentato almeno 5 anni di scuola”.

Per la verità, però, in Commissione la maggioranza si è mostrata divisa: si sono espressi a favore M5S e Pd, Leu e Italia Viva, mentre Lega e FdI hanno mantenuta una posizione contraria.
Per il partito di Giorgia Meloni si tratta di uno “ius soli mascherato” mentre Matteo Salvini fa rilevare che nel testo voluto da Pd e M5S “la manifestazione di volontà è dei genitori stranieri e non dei ragazzi”; secondo il leader della Lega “il minore non è neppure ascoltato o considerato ma diventa uno strumento per un lasciapassare alla cittadinanza facile”.

Apprezzamento per l’iniziativa di legge è stato espresso in queste ore dall’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma, Barbara Funari: “La Capitale è pronta a dire sì e a stare dalla parte giusta della storia. Abbiamo tanti bambini e cittadini che sono già romani e aspettano solo il riconoscimento legislativo. Nella Capitale sono più del 13% i minori residenti in attesa della cittadinanza. La norma deve essere approvata al più presto e come Comune ci impegniamo ad applicarla nel modo migliore possibile”.

Reginaldo Palermo

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