Dopo lo stop di AstraZeneca chi ha sotto i 60 anni e il cambio del programma vaccinale del Governo Draghi, di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi e che ha influito sulla campagna vaccinale scuola, le ultime novità riguardano il vaccino Johnson & Johnson, che sembra ricalcare le orme di AstraZeneca e potrebbe, nel caso del personale scolastico, andare a vantaggio solo di chi ha sopra i 60 anni. Sul resto della popolazione scolastica, invece, i 400 mila ancora da vaccinare, in attesa della prima dose, probabilmente si agirà con Pfizer, quando se ne avranno dosi a sufficienza.
Del resto, lo sapevamo, “se il vettore è lo stesso potremmo avere gli stessi problemi anche sul vaccino Sputnik, come su AstraZeneca e J&J.” Lo chiarisce a Otto e mezzo, l’appuntamento serale con Lilli Gruber, Antonella Viola, immunologa e professoressa ordinaria di patologia generale presso l’Università di Padova.
L’immunologa era già intervenuta sui profili social a commentare le novità degli ultimi giorni in tema di vaccini: “Ancora uno stop per i vaccini adenovirali. Questa volta è la FDA degli USA che ha proposto una pausa nelle somministrazioni del vaccino J&J a causa di 6 eventi di trombosi gravi che si sono verificati in donne giovani. La stessa FDA dice che si tratta di un eccesso di cautela (6 eventi su 6,8 milioni di dosi somministrate) per verificare che non ci sia un legame tra le vaccinazioni e gli eventi trombotici. Naturalmente quello che si teme è che si possa essere di fronte ad un effetto simile a quello innescato dall’altro vaccino che usa un vettore adenovirale, quello di AstraZeneca. In questo caso, due lavori pubblicati recentemente indicano che la causa dei disordini della coagulazione potrebbe dipendere da una reazione del sistema immunitario innescata dal vaccino, reazione che causerebbe la distruzione delle piastrine e gli eventi tromboembolici. Anche EMA sta rivalutando i dati a disposizione per il vaccino J&J. Speriamo davvero che, almeno in questo caso, ci si muova tutti in maniera coordinata e senza repentini cambi di direzioni.”
“Scelta giustificata, lo stop?” chiede la giornalista all’immunologa.
“Si tratta di tutelare le persone e la fiducia nei vaccini – chiarisce Antonella Viola – a dimostrazione che il processo di farmacovigilanza, quello che si attua dopo che la fase 3 è stata conclusa, quando si comincia la somministrazione del vaccino, continua in maniera molto scupolosa e attenta.”
E riguardo alle disdette su AstraZeneca, “quale messagio per chi è in attesa del vaccino AstraZeneca?” continua Lilli Gruber.
La risposta di Antonella Viola: “Il messaggio è che noi abbiamo agito con estrema cautela, forse eccesso di cautela, per cui il vaccino viene somministrato oggi a chi ha più di 60 anni, e su soggetti sopra i 60 anni non si è verificato alcun evento avverso, quindi nessun rischio per loro.”
E continua: “Non credo ci sarà uno stop totale di J&J, ma quello che potrebbe accadere è che anche questo vaccino venga usato sopra i 60 anni, quindi in queste fasce d’età la vaccinazione continuerà tranquillamente. Intanto arriveranno milioni di dosi di Pfizer e allora cominceremo la vaccinazione delle persone più giovani. Dobbiamo essere sereni e comunicare serenità: se c’è una limitazione si accetta la limitazione e si va avanti con la campagna di vaccinazione.”
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