”Sono bambini, dagli 8 ai 13 anni, cresciuti in questi anni del boom gastronomico, figli di famiglie che rispettano e amano la tradizione della cucina italiana”, spiegano gli organizzatori.
”Non è stato facile trovarsi a eliminare dei ragazzi così piccoli, che rispetto agli adulti hanno dimostrato di essere più genuini, senza malizia e senza voglia di fare tv, ma solo di giocare”.
Nel corso delle registrazioni, sono stati poi ‘salvati’ 350 kg di prodotti alimentari, destinati all’Opera Cardinal Ferrari di Milano, grazie alla collaborazione con Last Minute Market, società spin-off dell’Università di Bologna impegnata a ridurre gli sprechi.
I primi due episodi sono dedicati alle selezioni: i partecipanti divisi in quattro gruppi devono cimentarsi nella preparazione della pasta fresca, di un dessert, di un piatto di pesce e infine di un piatto tipico della propria tradizione culinaria. Molti dei 40 concorrenti, infatti, sono nati o cresciuti in Italia da genitori di origine straniera: Costa d’Avorio, Cuba, Brasile, Colombia, Iran, ma anche Spagna, Germania e Austria. Nel corso delle puntate successive i 14 talenti selezionati superano prove molto simili a quelle che hanno affrontato i loro colleghi più grandi: la Mistery Box, l’Invention Test, il temuto Pressure e anche le prove in esterna, tutte sfide che gli appassionati del format hanno imparato a conoscere nelle tre stagioni della versione ‘senior’.
In palio una borsa di studio da 15mila euro, un viaggio per tutta la famiglia a Disneyland Paris e, ovviamente, il titolo di primo Junior Masterchef italiano. Anche se la cucina è la stessa, gli autori del programma hanno comunque tenuto conto dell’età dei partecipanti: l’eliminazione non sarà mai singola, ma sempre in coppia, e nelle prime puntate anche i genitori sono in studio.
In ogni puntata ospiti in tema, compresi gli chef della cucina vegetariana, che proveranno a rendere squisiti anche gli ingredienti solitamente meno amati dai bambini.
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