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Kamala Harris, da sempre in lotta contro la dispersione scolastica negli Usa: sanzioni penali per i genitori

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Dopo il ritiro di Joe Biden, sarà Kamala Harris a concorrere per la poltrona alla Casa Bianca. Una decisione che è stata comunicata nelle ultime ore e che ha fatto il giro del mondo. Toccherà dunque a colei che è stata la prima vicepresidente donna degli Stati Uniti sfidare Donald Trump alla corsa per guidare il Paese.

Harris è stata anche la prima viceprocuratrice distrettuale donna in California, prima di assumere il ruolo politico accanto a Biden. In territori complicati, la procuratrice ha puntato molto sul contenimento della dispersione scolastica, specie dopo aver constatato che il tasso di criminalità era più alto in zone dove l’abbandono scolastico era massiccio. Sforzi che hanno portato risultati importanti riuscendo ad arginare in parte questo fenomeno.

Come riporta Wikipedia, nel 2011 Harris promosse sanzioni penali per i genitori di figli che “marinavano” la scuola come aveva fatto in qualità di procuratrice distrettuale di San Francisco, permettendo alla corte di rinviare il giudizio qualora i genitori aderissero a un periodo di mediazione che riportasse i loro figli a scuola. Vi furono critiche nel senso che i procuratori locali erano troppo inflessibili al riguardo e la linea di Harris aveva un effetto sfavorevole su talune famiglie. Nel 2013 Harris diramò il rapporto In School + On Track, da cui risultava che più di 250mila alunni delle elementari dello Stato erano “assenti cronici” e il tasso di assenteismo scolastico nelle elementari di tutto lo Stato per l’anno scolastico 2012-2013 sfiorava il 30%, con un danno di quasi 1,4 miliardi di dollari per i distretti scolastici, visto che il finanziamento è legato alle percentuali di frequenza.

Fonte foto: 60 Minutes