Il 27 giugno è il compleanno dell’automobile, o forse sarebbe meglio dire di una automobile. Perché proprio il 27 giugno del 1894 l’ingegnere tedesco Karl Benz depositava il brevetto per la sua macchina a motore termico, quella che funziona a Benz-ina appunto. Tuttavia è il caso di ricordare che negli stessi anni circolavano sulle strade almeno altri due tipi di autovetture: quelle a vapore e quelle elettriche!
Le vetture a vapore, che sfruttavano la stessa tecnologia che da qualche anno muoveva anche i treni, erano certamente le più scomode e le meno gettonate: per farle funzionare bisognava portare in temperatura la caldaia e in pressione l’acqua e mantenere una spinta costante mentre si era alla guida non era né agevole, né facile; senza contare poi che bisognava sempre avere a dispozione una scorta di ingombrante carbone.
La tecnologia elettrica era invece vincente: le macchine che sfruttavano le batterie al piombo godevano di una discreta autonomia – a volte anche superiore ai 200 km come nel caso delle Detroit Elctric – e di velocità maggiori rispetto alle concorrenti; senza il cambio, non avevano problemi di accensione e non costringevano regolarmente guidatori e meccanici a sporcarsi le mani. Nel corso dei primi anni del Novecento però furono progressivamente abbandonate non tanto per una inferiorità tecnologica, quanto piuttosto per ragioni che potremmo definire economiche o commerciali. I produttori di auto a combustione seppero infatti commercializzare meglio i proprio prodotti e furono in grado di arginare rapidamente le numerose mancanze tecnologiche. Così nel giro di pochi anni le macchine elettriche scomparvero, lasciando campo libero a quelle a combustione che oggi sono considerate le vere automobili.
Ad ogni modo, l’automobile, di qualunque tipo, è diventata un tratto distintivo della nostra epoca. Ha profondamente segnato il corso degli eventi, le dinamiche sociali, lo sviluppo industriale: come tutte le creazioni umane è stata però anche la causa di tanti problemi. Oggi c’è infatti chi si azzarda a dire che nel XX secolo le auto hanno causato 25 milioni di morti. Non sappiamo proprio dire se si tratti di una cifra precisa, ma è nota a tutti la pericolosità di questo mezzo, senza parlare poi dell’impatto sempre più evidente e pericoloso dell’inquinamento atmosferico e dei gas serra.
È lecito dunque chiedersi se la grande invenzione di Benz, che rappresenta la storia delle automobili, sarà anche al centro del nostro futuro o se invece la mobilità, come spesso è capitato nel cammino umano, prenderà nuove strade.
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