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L’8% dei prof e il 21% di Ata è uscito dalla scuola, ma i “tagli” risultano ancora insufficienti!

A fare il quadro della situazione e dell’esito dei tagli è stata la Ragioneria generale dello Stato in una audizione informale alla Camera in commissione Cultura, presieduta dalla deputata Pd Manuela Ghizzoni.
Ma sarebbero in calo anche i dirigenti scolastici passati da 9.401 a 7.991, diminuzione in parte compensata dall’ultimo concorso. Tuttavia per lo Stato il taglio ancora non basta, i risparmi non sono stati sufficienti, tanto che la scuola non ha riavuto indietro tutto quel 30% di fondi derivati dalle minori spese conseguite che era stato promesso dal governo Berlusconi.
Ma la Ragioneria dello stato rivela ancora, come riferisce l’agenzia Dire, che oggi solo nella scuola statale gli alunni sono oltre 7,7 milioni, ma diminuiscono gli insegnanti, che è un dato positivo secondo la Ragioneria, perché il rapporto alunni/docenti è più vicino agli “standard europei e internazionali”.
L’aumento di questo rapporto è cresciuto di 0,7 punti negli ultimi anni, benché la finanziaria del 2008 firmata dal governo Berlusconi prevedeva che si arrivasse all’incremento di un punto e alla riduzione del 17% totale della dotazione organica.
In sintesi, dice la Ragioneria, si è tagliato ancora poco e non secondo le previsioni della manovra 2008 che, all’articolo 64 indicava obiettivi precisi.
In particolare nel 2009/2010 fra docenti e Ata era prevista una riduzione di 46.267 posti, quella accertata realmente è invece pari a 44.343 posti.
Nel 2010/2011 le previsioni parlavano di 29.727 posti in meno, ne sono stati certificati 18.633. Quanto all’anno scolastico in corso, 2011/2012 si parlava di 33.843 posti in meno, ne sono stati certificati 25.019.
Anche i risparmi previsti non sono stati quelli attesi e infatti per quest’anno la previsione parlava di 975,3 milioni di euro ma per ora ne sono stati certificati 803,4, 171,9 in meno.
Nel 2009/2010 sono stati 59 i milioni risparmiati in meno rispetto alle previsioni, nel 2010/2011 198,2. Per il comitato tecnico che segue l’andamento dei risparmi questi sono “in linea di massima coerenti con i prescritti obiettivi di razionalizzazione del sistema scolastico” per il 2009/2010. Quindi il 30% dei risparmi è tornato alla scuola per pagare soprattutto gli scatti di stipendio.
Per il 2010/2011 l’obiettivo non è stato centrato di molto e quindi la scuola ha riavuto solo una porzione del 30% del risparmio promessa. Anche sul 2011/2012 alla scuola dovrebbero tornare indietro meno soldi perchè minori sono stati i risparmi e quindi per pagare gli scatti si dovrà raschiare da qualche altra parte .

Redazione

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