La Corte dei Conti, in una relazione per monitorare la gestione dell’8 per mille, tira le orecchie allo Stato ricordando che dal 2015 non si è mai promossa la possibilità di investire l’8 per mille per le scuole.
Come riporta Il Messaggero, la relazione da un lato evidenzia dei miglioramenti per quanto riguarda la trasparenza, completezza e la trasmissione dei dati, ma dall’altro lato rileva la mancanza di iniziative che lo Stato ha promosso per diffondere la possibilità di utilizzare le quote d’imposte che i cittadini possono destinare nella dichiarazione dei redditi a finalità sociali e religiose.
Perché, come dichiara la Corte dei Conti, la quota dell’8 per mille dello Stato dal 2015 serve anche per finanziare la ristrutturazione delle scuole. Nella relazione si legge che invece lo Stato mostra scarso interesse per la questione, non attivando alcuna campagna promozionale in merito, contro una vivace attività dedicata alle confessioni “finalizzata ad aumentare le proprie quote”.
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La domanda quindi sorge spontanea: perché lo Stato non rende nota la possibilità di destinare l’8 per mille per ristrutturare le scuole, che tanto ne avrebbero realmente bisogno?
Magari non si estirperebbero tutti i problemi, ma sicuramente molti genitori penserebbero ai propri figli e di conseguenza potrebbero ridursi i rischi e le problematiche presenti ogni giorno a scuola.
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