I giovani italiani sembrano avere le idee chiare sui pericoli correlati ai social network e chiedono di essere lasciati liberi, convinti di sapersi difendere egregiamente da soli. Lo rileva l’indagine realizzata da Terre des Hommes in collaborazione con ScuolaZoo, su oltre 1.600 tra ragazzi e ragazze tra i 14 e i 19 anni, diffusa oggi in occasione del Safer Internet Day.
Per l’81,5% degli intervistati è chiaro il pericolo nello scambiarsi foto o video a sfondo sessuale via sms o chat, ma solo il 38,7% accetterebbe una qualche forma di controllo su questa attività (ma il 44,1% delle ragazze, probabilmente più consapevoli di esserne sovente le vittime).
L’81,7% degli intervistati (ma l’85,2% delle ragazze) pensa di essere “brava/o a proteggere la propria privacy su Internet”, ma al contempo sembra trasparire una certa disponibilità a fidarsi, dimenticando che la rete e i file digitali raramente garantiscono il diritto all’oblio.
Il 54,3% ritiene, infatti, che le proprie foto a sfondo sessuale andrebbero condivise solo tra persone che si fidano ciecamente l’una dell’altra senza tenere in conto, però, che in questo campo la fiducia rischia di essere sempre mal riposta. Non a caso, probabilmente, proprio le ragazze che sono le principali vittime del sexting, rispondono solo al 45,7% di essere d’accordo con questa affermazione.
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Rimane viva l’illusione che Internet sia uno schermo dietro cui nascondersi o attraverso il quale mettere in scena una vita diversa, virtuale: il 34,7% pensa ancora che quello che gli accade su Internet sia appunto solo virtuale, in contrapposizione a un reale inteso solo come fisico. Il 43,1% ammette di comportarsi online in maniera differente da come farebbe offline, da un lato rivendicando un uso più libero e fuori dalle etichette dello strumento, dall’altro dimenticando che questa separazione è solo illusoria.
Nonostante gli intervistati si dicano attivi anche nel segnalare agli amici contenuti a rischio (lo fa l’80,4%) o a denunciare contenuti illeciti (dice di farlo il 65,5%, il 73,9 delle ragazze e il 59,5 dei ragazzi), emerge in maniera netta la richiesta di poter inserire Internet a scuola “sia come strumento di apprendimento […] che come oggetto di insegnamento (libertà di espressione su Internet, netiquette, ecc.): un’affermazione che trova d’accordo l’83,3% degli intervistati.
Un ultimo dato, che in qualche maniera contraddice l’idea di una separazione tra virtuale e reale, emerge dalla consapevolezza dei danni dei reati informatici. Per il 74,8% degli intervistati, infatti, “vedere le proprie immagini a sfondo sessuale circolare senza il proprio consenso online o su cellulari altrui è grave quanto subire una violenza fisica”.
Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo.