Le bozze di ddl pubblicate da diversi siti riportano alcune importanti novità rispetto all’assunzione di personale docente e all’abilitazione all’insegnamento. In merito a tali bozze, riteniamo opportuno esprimerci favorevolmente rispetto all’assunzione di 100.000 precari a tempo indeterminato.
“Notiamo anche – afferma Alberto Campailla, portavoce di Link – Coordinamento Universitario – come i numeri reali degli assunti siano inferiori rispetto ai proclami di ben 49000 unità, il che significa una pesante marcia indietro del Governo dopo gli annunci di questi mesi”.
Apprendiamo anche come il Consiglio dei Ministri di ieri abbia attribuito delega al Governo sulla materia dell’abilitazione all’insegnamento che verrà regolata tramite decreto legislativo. Purtroppo su questo fronte si sono avverati i nostri timori rispetto all’assenza di un dibattito con il Parlamento e con le parti interessate alla questione tra cui gli studenti che intendono conseguire l’abilitazione. La scelta del decreto legislativo implica la mancanza di una volontà di confronto e di dialogo con i soggetti coinvolti dalle tematiche trattate nei futuri provvedimenti.
Dal ddl si evince che l’abilitazione sarà inserita nel percorso universitario, nell’ambito dei corsi di laurea magistrale. In tali corsi saranno previste sia le ore di didattica che il tirocinio necessari all’abilitazione. Restano molti dubbi rispetto a quest’impostazione, relativi sia alle modalità di accesso – se ve ne saranno – ai corsi abilitanti, sia rispetto alla loro organizzazione.
“Certa è invece la mancanza, – continua Campailla – all’interno delle specifiche relative alla delega al Governo, della previsione di un percorso di transizione che permetta a coloro che stanno attualmente frequentando una laurea magistrale, o che sono già laureati, di abilitarsi.
Da mesi oramai la campagna di Link #iovoglioinsegnare ribadisce la necessità di trovare una soluzione a questo problema e propone l’attivazione di cicli di Tfa fino all’apertura del nuovo percorso di abilitazione.
La nostra proposta, costruita tramite partecipati momenti assembleari in tutti gli atenei, fornisce già l’indicazione rispetto a come dovrebbero essere strutturati i nuovi tirocini, sia dal punto di vista della didattica, sia da quello della tutela del diritto allo studio dei tirocinanti”.
Non prevedere soluzioni-ponte verso il nuovo sistema di abilitazione significherebbe non dare continuità ai percorsi di abilitazione ed escludere dall’insegnamento migliaia di studenti e giovani laureati; per questo motivo ci auguriamo che nel decreto legislativo siano previste delle soluzioni.
“Giudichiamo infine – conclude Campailla – estremamente positiva la previsione di una revisione ed aggiornamento delle classi di concorso, richiesta contenuta sin da subito nella nostra campagna, anche se attendiamo di capire nello specifico quali modifiche saranno apportate”.
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