Le proposte governative inserite, scientemente e consapevolmente, all’interno del rapporto “La buona scuola”, non sono il frutto di pensieri politici stravaganti e approssimativi, ma rappresentano una seria e precisa ipotesi di quello che dovrà essere la scuola italiana dei prossimi trent’anni.
Non ci troviamo difronte ad un rapporto buttato giù da dei dilettanti che non sanno cosa vogliono, ma piuttosto è stato architettato ed elaborato da esperti tecnici, che si sono posti obiettivi precisi, da raggiungere in tempi certi. Il documento della buona scuola è stato programmato ed elaborato come se fosse un preciso algoritmo matematico, che dovrà rivoluzionare l’attuale sistema scolastico. Non esistono margini di confronto, rispetto alla programmazione elaborata nel piano Renzi-Giannini, tale algoritmo matematico non sarà facilmente modificabile o riprogrammabile. Questo il motivo di fondo che ha spinto Renzi a non confrontarsi con i sindacati scuola, e ad indire una consultazione pubblica per raccogliere pareri, idee e critiche. Ma appare scontato che i pareri, le idee e le critiche che verranno raccolte nei due mesi di consultazioni, rimarranno solamente pareri, idee e critiche. Nulla cambierà rispetto a quanto programmato e deciso, attraverso quello che vogliamo chiamare un algoritmo matematico già elaborato. Con tale algoritmo si è voluto procedere formalmente, attraverso alcuni passi ben definiti, alla risoluzione del problema principale, “ i costi eccessivi del nostro scassatissimo sistema scolastico”.
Attraverso il principio teorico della calcolabilità, si è trovato il modo per risolvere il problema dei costi dell’istruzione, aumentando progressivamente i carichi di lavoro degli insegnanti e tagliando pesantemente gli investimenti, sia per quanto riguarda gli stipendi e sia per quanto attiene il salario accessorio.
In questo algoritmo matematico è prevista l’automatizzazione dell’immediata abolizione degli scatti di anzianità, senza che venga specificato, con chiarezza e precisione, cosa sarà degli scatti già acquisiti e di quelli acquisiti in parte. Inoltre è prevista la restituzione alla scuola, da parte di tutti gli insegnanti, sotto forma di supplenze o corsi di recupero, di una decina di ore ogni anno scolastico.
Questa restituzione di ore, nota come banca ore, viene applicata a compensazione di qualche giornata di chiusura della scuola decisa dal Consiglio d’Istituto. Ma in questo algoritmo matematico c’è di più. C’è la flessibilità oraria degli insegnanti, che quasi sicuramente, potranno essere utilizzati per più compiti e magari anche durante la sospensione delle attività didattiche per fare i corsi di recupero senza avere retribuzioni aggiuntive.
In buona sostanza l’algoritmo di cui stiamo parlando abolirà i compensi accessori, sostituendoli con crediti didattici e professionali. L’algoritmo di cui stiamo parlando, è l’algoritmo della fregatura, che caricherà di lavoro aggiuntivo gli insegnanti e li stresserà pesantemente, senza programmare per loro ad alcun aumento stipendiale significativo.