L’alternanza scuola-lavoro funziona: almeno così sembra

Sembra proprio che gli studenti siano contenti della novità introdotta dalla legge della cosiddetta buona scuola: 200 ore obbligatorie di alternanza col lavoro nel triennio dei licei e 400 ore negli istituti tecnici.

Ma se per gli alunni si tratterebbe di abbandonare per 200 ore le aule e i banchi per  presidi e docenti le cose sono diverse.

Senza formazione per gli insegnanti, con i dirigenti scolastici in generale disponibili a sperimentare nuovi progetti, ma anche in difficoltà a reperire aziende disponibili. «E’ il Paese che deve fare un passo culturale oltre l’ostacolo dell’alternanza scuola-lavoro, non solo la scuola ma anche il sistema produttivo, culturale, imprenditoriale, dell’artigianato, del turismo”, spiega ai microfoni di Radio 24 il sottosegretario al Miur, Michele Toccafondi. «Se tutto il Paese fa questo passo in avanti, l’alternanza riesce. Siamo comunque a fianco delle scuole e dei presidi. Dopo 40 anni di blocco culturale e pratico, qualche difficoltà l’avevamo messa in conto».

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

{loadposition bonus}

TUTTE LE NOTIZIE SUL CONCORSO ANCHE SU TELEGRAM!

Telegram

Scuole dunque in affanno, ma anche dal lato delle imprese non mancano le difficoltà.

«In sei mesi non si fa l’alternanza, però il sistema imprenditoriale è molto motivato», assicura a Radio 24 Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria con delega per l’Education. «Le imprese capiscono che questi ragazzi che stanno in azienda e alla fine del percorso scolastico potrebbero tornarci sono un capitale umano fortissimo».

«Le aziende stanno dando un contributo molto forte, ma non è facile per quelle piccole. Potremmo dire “lavori in corso”», gli fa eco ai microfoni di Radio 24 Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda. «Le aziende non sono abituate a questo processo, tipico invece della Germania, dove però le aziende mediamente sono il doppio di quelle italiane per dimensioni. Buona invece la risposta all’alternanza da parte delle aziende medio-grandi. Le scuole pensano a se stesse, i professori pensano a se stessi. Devono invece pensare ai ragazzi. Dobbiamo mettere il mondo della scuola e quello del lavoro vicini, senza pensare che uno sia nemico dell’altro, bensì pensando che siano alleati».

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Maturità 2025, che fine ha fatto la circolare per presentare le domande? Le scuole intanto stanno dando indicazioni, confermando la prima scadenza del 30 novembre

"Nelle more dell’emissione della nota M.I.M. sui termini, modalità e presentazione delle domande, da parte…

22/11/2024

Donne vittime di violenza, ministero dell’Istruzione illuminato di rosso. Valditara: la scuola sarà al vostro fianco

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settantina di studenti di tre…

22/11/2024

Christian Raimo sospeso dal servizio per tre mesi: mi spiace, non volevo insultare Valditara ma difendere la scuola pubblica dalla politica distruttiva – VIDEO

L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…

22/11/2024

Una tiktoker: “Sono bella, non ho bisogno di studiare”. Castellana (Gilda): “Questi sono i messaggi che arrivano ai ragazzi?”

La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…

22/11/2024

Promuovere la sicurezza nelle scuole: al via la seconda edizione del concorso nazionale per gli studenti

In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…

22/11/2024

Benessere emotivo e relazionale degli studenti, arriva il docente facilitatore nelle scuole di Trento tra due anni

Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…

22/11/2024