In base alla nota ministeriale 3355, punto 7, gli studenti che scelgono di studiare all’estero possono assolvere all’obbligo dell’alternanza scuola lavoro.
Infatti il Miur convalida i periodi di studio all’estero, “in virtù del fatto che questo tipo di esperienze contribuiscono «a sviluppare competenze di tipo trasversale, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline (…) imparare a leggere e a utilizzare altri codici, saper riconoscere regole e principi diversi, imparare ad orientarsi al di fuori del proprio ambiente umano e sociale utilizzando le mappe di una cultura altra esigono un impegno che va ben oltre quello richiesto dalla frequenza di un normale anno di studio». In tal senso il Miur ritiene che tali competenze possono essere utili per un futuro inserimento nel mondo del lavoro”.
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Lo riporta un articolo del Sole 24 Ore che chiarisce come non sia nemmeno esclusa “la possibilità di partecipare nel Paese estero ospitante a vere iniziative di transizione scuola lavoro”, anche se “tale riconoscimento è subordinato alla sottoscrizione, prima della partenza dell’allievo, di un “contratto formativo” tra l’istituzione scolastica e la struttura ospitante estera e, comunque, sempre previa documentazione rilasciata dalla stessa struttura ospitante”.
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