Le nuove tecnologie sono strumenti utili ma anche invasivi, a volte pericolosi. Lo sanno bene i genitori di un alunno 12enne che nel padovano riceve dai compagni di classe, su Whatsapp, messaggini pesanti dai compagni di classe, del tipo “Non sei un umano”, “Chi vuole aderire alla sua impiccagione?”, “Vengo e ti do fuoco alla casa”. Il tutto “condito” con insulti e futi di merende.
Gli atti di bullismo, che si ripetono quasi tutti i giorni, racconta il quotidiano ‘Il Mattino’ di Padova, è stata scoperta dai genitori del giovane, rimasto non poco intimorito da quei messaggi. Al punto di non volere più andare a scuola. La famiglia, che ha scoperto tutto, non è esitato a rivolgersi all’Ambito territoriale scolastico, quello che una volta si chiamava Provveditorato agli Studi.
Si prevedono sviluppi, con l’individuazione dei giovani autori delle bravate, con conseguenti sanzioni disciplinari. Ma dall’episodio arriva anche l’ennesimo messaggio a tutti i genitori: sorvegliate i vostri figli che comunicano on line.
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