La vicenda dell’alunna chiusa nell’armadio, perché suggeriva durante una interrogazione, diventato di pubblico dominio, non si risolverà con un semplice cambio di classe del docente artefice della clamorosa decisione. Si prevede, infatti, che lascerà una traccia pesante nella cartella personale del professore di latino e greco del Liceo Classico di Laconi protagonista dell’episodio. A farlo intendere è stato il dirigente scolastico dell’Istituto sardo interessato, che ha promesso di adottare un provvedimento disciplinare, probabilmente una lettera di addebito, che finirà inevitabilmente sul fascicolo personale del professore.
Tuttavia, il provvedimento non sarebbe arrivato dall’alto, ma discusso e condiviso dal dirigente scolastico con gli studenti e i loro genitori, che l’hanno ritenuta una punizione adeguata alla gravità del fatto. Che pare non abbia lasciato strascichi nella scuola e neanche nel paese, a parte qualche scambio di battute neanche troppo pesanti su Facebook. E se personalmente il dirigente scolastico aveva liquidato l’episodio come “uno scherzo idiota”, il sindaco del paese, Paolo Pisu, giustamente preoccupato per l’immagine di Laconi, lo definisce “un episodio grave, ma isolato e marginale nella storia del nostro Liceo classico, che rimane un presidio importante in un territorio che non si rassegna allo spopolamento”.
Tuttavia, il provvedimento non sarebbe arrivato dall’alto, ma discusso e condiviso dal dirigente scolastico con gli studenti e i loro genitori, che l’hanno ritenuta una punizione adeguata alla gravità del fatto. Che pare non abbia lasciato strascichi nella scuola e neanche nel paese, a parte qualche scambio di battute neanche troppo pesanti su Facebook. E se personalmente il dirigente scolastico aveva liquidato l’episodio come “uno scherzo idiota”, il sindaco del paese, Paolo Pisu, giustamente preoccupato per l’immagine di Laconi, lo definisce “un episodio grave, ma isolato e marginale nella storia del nostro Liceo classico, che rimane un presidio importante in un territorio che non si rassegna allo spopolamento”.