L’amico migliore? Non a scuola, può essere dannoso
Le amicizie migliori? Non quelle che si instaurano a scuola. Almeno per il dirigente scolastico e alcuni insegnanti di una scuola primaria privata di Londra.
Ai genitori di alunni tra i quattro e i 10 anni di una scuola privata a Battersea è stato chiesto di scoraggiare i figli dal perseguire amicizie esclusive e di invitarli invece a coltivare l’idea di avere “molti buoni amici”. Un atteggiamento utile, secondo gli educatori, per evitare delusioni e quella dolorosa sensazione di sentirsi esclusi e messi da parte per alcuni degli studenti. L’indicazione ha suscitato un acceso dibattito: il 2 maggio anche il Daily Telegraph ha scritto sulla vicenda. Soffermandosi sui i pro e i contro, tra chi definisce la teoria “interessante” e chi la liquida come “ridicola”.
Chi consiglia di prendere sul serio l’indicazione è Ben Thomas, preside della scuola londinese che ha condotto la particolare indagine: sebbene ammetta che non si tratti di un obbligo, consiglia vivamente ai genitori di adottare questo tipo di approccio: “Trovo che abbia molto senso. Si può diventare molto possessivi nelle amicizie. Sarebbe invece meglio pensare di poter avere molti buoni amici invece di fissarsi su chi può essere il migliore amico in assoluto”. Quantomeno per i giovanissimi, sottolinea ancora il dirigente scolastico, notando che le ragazze sono quelle più propense a creare circoli esclusivi di amicizie.