Il fondo di istituto 2014/2015 potrebbe persino aumentare rispetto a quello di quest’anno, ma senza ricorrere a risorse aggiuntive.
Vi spieghiamo come.
Per capire bene la questione bisogna ripercorrere alcuni passaggi degli ultimi mesi.
A novembre sindacati e Miur sottoscrivono un accordo in cui in sostanza si dice questo: l’importo complessivamente disponibile per la contrattazione integrativa 2013/2014 è di poco inferiore a un miliardo di euro, ma bisogna accantonarne una parte per garantire il recupero degli scatti stipendiali che da soli “valgono” circa 300-350 milioni di euro (ma 120 arrivano dai risparmi di sistema degli anni precedenti). Per maggiore sicurezza si stabilisce che le scuole possano contrattare subito solamente 521 milioni di euro. E si aggiunge: se, dopo aver pagato gli scatti, avanzeranno soldi le scuole potranno rivedere la contrattazione e utilizzare anche il resto (a novembre di pensava insomma che potessero esserci a disposizione altri 200-250 milioni di euro all’incirca).
Ovviamente, però, questa operazione si potrà fare a condizione di conoscere l’importo degli “avanzi” entro tempi ragionevoli, e comunque prima della fine dell’anno scolastico.
Ed ecco che, a questo punto, si entra nella “fase due” dell’operazione: il decreto legge 3/2014 stabilisce che il CCNL per il riconoscimento degli scatti dovrà essere firmato entro il 30 giugno e così alla Ragioneria dello Stato pensano bene di prendersela comoda. A tutt’oggi manca l’atto di indirizzo e, se tutto andrà per il meglio, il Contratto nazionale relativo non si firmerà prima della fine di maggio.
Ma, come si sa, la prima firma fra sindacati e Aran riguarda solo la pre-intesa, mentre per la firma definitiva bisognerà aspettare almeno altri due mesi. Insomma, il contratto sarà concluso solo in piena estate (a luglio, nella migliore delle ipotesi) e solo allora il MEF potrà dire: dei 450 milioni del 2013/2014 accantonati con l’intesa di novembre restano ancora x milioni per la contrattazione di istituto.
Molto difficilmente tali avanzi potranno essere davvero utilizzati entro il 31 agosto 2014 e quindi resteranno nelle casse del Miur. E così il Ministro di turno potrà trionfalmente annunciare: per il 2013/2014 alle scuole erano stati assegnati 512 milioni, ma per il 2014/2015 ci saranno 200 milioni in più. Peccato che il conteggio andrebbe fatto rispetto al miliardo disponibile a novembre e quindi bisognerebbe parlare di 200 milioni in meno.
Ovviamente ci auguriamo che le nostre previsioni siano sbagliate, ma purtroppo l’esperienza ci ha insegnato che molto spesso la realtà è assai più amara delle nostre fantasie.
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