La ministra Carrozza con un tweet ha annunciato che il prossimo 16 luglio saranno presentati al Miur i risultati della prima valutazione effettuata dall’Anvur, l’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e della Ricerca, che è stata costituita dalla legge 24 novembre 2006.
Chiusa la prima fase di trasmissione dei dati da parte delle strutture di ricerca, anche la seconda, del 2 luglio scorso, si è conclusa con gli ulteriori elementi legati alla ricerca e alle attività di terza missione. L’Anvur fa pure sapere che già a settembre 2012 ha ricevuto il rapporto di autovalutazione, mentre alla fine di marzo 2013 gli elenchi dei nuovi dipartimenti e con i collegamenti dei soggetti valutati. Ad aprile 2013 è terminata pure la fase di valutazione bibliometrica e mediante revisione dei prodotti della ricerca, curata dai GEV, mentre i rapporti di area e il rapporti finale ANVUR sono stati conclusi il 30 giugno scorso e saranno pubblicati subito dopo la presentazione pubblica dei risultati, appunto il 16 luglio 2013.
A parte la pubblicazione del rapporto, come è noto, la costituzione dell’Agenzia ha raccolto molte polemiche per i criteri di valutazione adottati, sia da parte di singoli docenti universitari, sia da parte di comunità scientifiche e persino da istituzioni come il CUN (Consiglio Universitario Nazionale). Le critiche riguardavano soprattutto l’approccio alla valutazione, considerato sbilanciato sugli aspetti quantitativi, cioè troppo legato alla bibliometria.
Anche la ministra Carrozza in verità ha espresso dubbi: ”Serve una riflessione “sul ruolo dell’Anvur” alla luce di questi “primi anni di esperienza. Credo che l’attività dell’Agenzia debba orientarsi esclusivamente alla proposta di metodi valutativi, in grado di tradurre le strategie e gli obiettivi definiti dal Governo, valorizzando attraverso la valutazione ex post la capacità delle istituzioni al perseguimento degli stessi nell’ambito di una rinnovata autonomia responsabile”. “Questo vuol dire -ha spiegato Carrozza– che la valutazione deve tornare al suo scopo originario: introdurre un meccanismo misurativo, fornire elementi conoscitivi delle realtà universitarie e criteri oggettivi per il riparto dei fondi”.
Occhi e orecchie puntate dunque al 16 luglio, quando l’Anvur presenterà il suo rapporto e alle immancabili polemiche che nasceranno
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