Fino a qualche anno fa, in Puglia, si verificavano una serie di azioni illecite che portavano famiglie intere a vivere nell’illegalità, nella deprivazione culturale e soprattutto disattendendo palesemente il diritto allo studio dei minori: molti ragazzi, spinti da situazioni economiche disastrate, preferiscono lavori in nero, abbandonando la scuola anche prima di aver compiuto gli anni dell’istruzione obbligatoria.
Nonostante in Puglia ci siano diplomati eccellenti, fra i migliori d’Italia, l’abbandono scolastico resta alto. I ragazzi pugliesi in questi anni usciti dai percorsi formativi precocemente sono il 23,4%, un dato che pone la regione pugliese in una posizione molto distante dalla soglia del 10% fissata da Lisbona 2020. Ed è comunque una quota maggiore di quella riferita all’Italia nel complesso (18,8%).
Oltre al problema dell’abbandono scolastico c’è anche il fenomeno del bullismo. Le ricerche condotte sul territorio solo barese stimano negli ultimi anni che il 40% degli studenti della scuola secondaria di primo grado è incorso in episodi, se non di vero e proprio bullismo, di prepotenza o sopruso da parte di altri studenti.
Nella regione sono state varate svariate iniziative per migliorare la situazione, ma, purtroppo, resta tanto da fare. Far partecipare gli studenti a progetti o incontri saltuari che parlino di legalità, di solidarietà, di rispetto della privacy e altro, non è mai come affrontare sistematicamente tali tematiche in un percorso didattico specifico, creare complicità ed empatia fra gli studenti, attraverso lo studio del diritto, ed educare alla conoscenza dei propri diritti e doveri.
Una società progredita è composta da individui responsabili e formati; in funzione di quanto detto, sarebbe opportuno educare sin dall’infanzia, almeno dalla scuola secondaria di primo grado, alla legalità e al rispetto delle norme, perché è proprio in tale fase evolutiva che si verificano i primi comportamenti irrispettosi nei confronti dell’altro.
L’appello che oggi vogliamo rivolgere alle varie istituzioni scolastiche e politiche della Puglia è proprio quello di introdurre docenti della classe di concorso A046 (ex A/019 discipline giuridiche ed economiche) abilitati e
specializzati, nelle scuole secondarie di primo grado ed in tutte le scuole secondarie di secondo grado, perché è davvero inammissibile ignorare nozioni giuridiche fondamentali o i diritti dell’uomo in comunità educative come il liceo classico.
In questo modo sicuramente si migliorerebbero le competenze in uscita degli studenti della Puglia e del Meridione, rendendoli più inclini alla condivisione, alla solidarietà e all’empatia. Inoltre si consentirebbe il rientro a casa di tanti docenti di diritto, che sono stati mandati ad insegnare al Nord. La mobilità ha creato disagi e malessere in tante famiglie del meridione, disgregando i nuclei familiari e creando motivo di profonda sofferenza anche nei figli, la cui tenera età li espone ai rischi della dispersione scolastica o di patologie depressive.
Il gruppo docenti A019 della Puglia collabora con il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina Diritti Umani, che, grazie al Presidente, Prof. Romano Pesavento, si sta impegnando per ampliare l’offerta formativa e incrementare la qualità didattica nelle scuole italiane.
Ci auguriamo che tale appello possa essere accolto dalle autorità competenti al fine di trovare al più presto una soluzione adeguata alla criticità palesata.
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