Categorie: Attualità

L’apprendimento diventa sempre più digitale, a Bologna si può

Favorire i processi di digitalizzazione e innovazione tecnologia, creare nuovi ambienti d’apprendimento tecnico e opportunità formative sempre più interattive.

È questa la mission che sino sono dati i sottoscrittori del Protocollo d’Intesa realizzato in questi giorni tra il Miur e il Comune di Bologna, anche attraverso il potenziamento degli accordi tra scuole ed imprese. L’obiettivo ultimo, hanno spiegato le parti, è quello di estendere i benefici degli interventi a tutta la popolazione scolastica e al numero maggiore possibile di imprese di piccole e medie dimensioni.

L’accordo fa parte di una delle azioni attuative della Riforma “Buona Scuola” e in linea con il “Piano nazionale della scuola Digitale” (PNSD), che ricordiamo ha come scopo l’indirizzamento concreto di tutte le attività amministrative utilizzando più fonti a partire dai Fondi Strutturali Europei (PON Istruzione 2014-2020) e dai fondi della legge 107/2015 (La Buona Scuola).

Con quasi 70 imprese nate dalla ricerca pubblica universitaria, Bologna è tra le prime provincie per numero di spin-off per abitante e per numero di brevetti presenti per abitante, risultati dovuti alla grossa sinergia tra Comune ed Università che negli ultimi anni hanno lavorato insieme per implementare la formazione specialistica e aumentare cosi il numero di laureati.

 

{loadposition eb-sussidi-strumenti}

 

In questo programma più ampio si racchiude, dunque, l’accordo tra il ministro Stefania Giannini e il sindaco Virginio Merola che ha deciso di dedicare parte del proprio PON Metro (7 milioni di euro per “azioni immateriali” e 10 milioni di euro per “azioni infrastrutturali”), per la messa in campo i piani mirati per accompagnare i processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica con azioni di formazione e accompagnamento del personale scolastico, la realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi, in coerenza con i tre ambiti di azione del “Piano nazionale scuola digitale”, relativi a strumenti, competenze e formazione.

Oltre allo sviluppo delle opportunità formative nel territorio, attraverso il potenziamento delle reti di scuole-imprese-territorio e dei progetti di comunità, altre azioni prevedono la creazione di contenitori formativi, quali beni comuni e luoghi di innovazione; l’attuazione dell’alternanza scuola-lavoro, lo sviluppo della cultura e della formazione tecnica e scientifica, coerentemente con lo sviluppo strategico del territorio che prevede anche il rinascimento della manifattura in chiave digitale.

Potranno essere previste inoltre, anche attività di natura sperimentale, aggiuntive o differenzianti rispetto a quelle già incluse nel PNSD.

Un’ottima opportunità per il territorio emiliano, da sfruttare al meglio.

 

{loadposition facebook}

Dino Galuppi

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024