L’Archivio Pascoli va sul Web.60 mila documenti disponibili online

Tutto l’archivio privato di Giovanni Pascoli (1855-1912) sarà consultabile via web grazie alla nascita di un grande portale. In occasione del centenario della morte del poeta, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha ritenuto che il miglior modo di commemorarlo fosse quello di dedicare al suo archivio un intervento importante e duraturo. Pascoli infatti ha lasciato, insieme alla sua opera, un vero e proprio tesoro di memoria, conservato in quel suggestivo sacrario costituito dalla casa di Castelvecchio (Lucca), che la sorella Maria riuscì, grazie alle sue attente cure, a mantenere intatto. Alla sua morte, Maria destinò l’intero patrimonio al Comune di Barga, che ne ha affidato la gestione alla Fondazione Pascoli.
L’intervento sull’archivio, sostenuto da un preciso progetto culturale, prevede la descrizione informatizzata degli oltre 60.000 documenti, delle fotografie e dei giornali, la loro riproduzione digitale e la creazione di un avanzato sistema di interrogazione e restituzione che renderà l’archivio consultabile via web. Al fine poi di valorizzare l’intero patrimonio pascoliano, il progetto si completa con la costruzione di un portale internet dedicato che accoglie anche la catalogazione della biblioteca e dei beni presenti nella casa-museo di Pascoli, a ribadire la forte connessione tra l’archivio, la biblioteca e la casa. Mercoledì 19 dicembre si terrà a Firenze, in Palazzo Strozzi, il convegno dal titolo «L’Archivio Pascoli nell’età digitale: un cantiere aperto», promosso dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana, che presenterà al pubblico i primi risultati del lavoro di digitalizzazione delle carte del cantore del «Fanciullino» e offrirà agli studiosi l’occasione di riflettere sul rapporto tra costruzione biografica e memoria documentaria, particolarmente problematico e carico di suggestioni nel caso del poeta di Castelvecchio.
Il progetto di digitalizzazione dell’archivio Pascoli e di creazione del portale pascoliano, sviluppato e diretto dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana, è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sui fondi della quota dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale e da un ulteriore contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La realizzazione del sistema informatico per la schedatura e digitalizzazione dei documenti e l’architettura del portale è a cura della Scuola Normale Superiore di Pisa. La catalogazione informatizzata della biblioteca Pascoli di Castelvecchio è stata curata dalla Fondazione Giovanni Pascoli con i contributi della Regione Toscana e della Fondazione Banca del Monte di Lucca. La catalogazione dei beni conservati in casa Pascoli è stata curata dalla Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici e artistici di Lucca. (da La Stampa)

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