La mostra “Computers for the masses”, aperta al Museo Tecnico Navale il 25 settembre scorso e che è stata visitata da più di 5000 persone, racconta con una selezione di pezzi provenienti da vari Musei e Associazioni d’Italia, la storia del calcolo personale, delle macchine cioè pensate, inventate e prodotte per essere strumenti di lavoro (e non solo) di persone.
A tal riguardo in un articolo pubblicato su un quotidiano on line di La Spezia si scrive: “I personal computer, per intendersi. Almeno in tempi recenti, la storia è infatti molto più lunga. Il percorso espositivo inizia con un pezzo dal doppio valore. È un aritmometro, un raro esponente delle primissime calcolatrici meccaniche prodotte in serie a partire dalla metà del 1800. Ma è anche un cimelio particolare perché, questo esemplare in particolare, faceva parte della strumentazione di laboratorio usata da Guglielmo Marconi – personale appunto. L’aritmometro “di Marconi” conservato al Museo Tecnico Navale è fra gli aritmometri Thomas/Payen uno dei modelli di maggior capacità: 10 cifre per gli operandi e 20 per il risultato, un pezzo notevolissimo”.
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