E’ stata allestita al Museo Archeologico Regionale di Aosta un’interessante mostra che affronta il tema del gioco nell’arte del ‘900, dalle avanguardie ai videogiochi, a cura di Pietro Bellasi, Alberto Fiz e Tulliola Sparagni.
L’iniziativa ripercorre un tema ricco di significati attraverso 200 opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, video e videogiochi, provenienti da alcune delle maggiori collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali.
Il percorso espositivo, diviso in 13 sezioni, parte dalle esperienze delle avanguardie, in particolare il futurismo, il dadaismo, il surrealismo il Bauhaus e Fluxus, per giungere sino all’interpretazione del gioco nell’arte contemporanea attraverso la presenza, tra gli altri, di Mike Kelley, Cindy Sherman, Haim Steinbach, Pipilotti Rist e Maurizio Cattelan.
Gli artisti in mostra sono 70 e affrontano il gioco in tutte le sue differenti sfaccettature interpretando, così in maniera eterodossa e a tratti provocatori la rivoluzione artistica del Novecento che accoglie al suo interno fattori di casualità, precarietà, dimensione dell’inconscio e della fantasia, tutti elementi che si rintracciano nell’attività ludica.
La mostra ha lo scopo di dimostrare come il gioco non sia semplicemente uno strumento, ma un sistema di pensiero in grado d’imporre una logica alternativa rispetto a quella tradizionale. E questo avviene attraverso un percorso appassionante e spettacolare e filologicamente molto rigoroso.
La mostra resterà aperta fino al 30 maggio 2003.
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