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L’arte di Napoli a portata di mouse

Visitare i più prestigiosi musei e i monumenti di Napoli standosene comodamente seduti a casa. L’iniziativa, chiamata “Museo Virtuale di Napoli: Rete dei Musei Napoletani”, è stata presentata il 21 luglio presso l’Archivio di Stato di Napoli: grazie alle nuove tecnologie allo studioso d’arte o al turista desideroso di fare un tour virtuale nella città partenopea, basterà un clic del mouse per vedersi aperte le porte del museo di Capodimonte, della Certosa di San Martino e dei palazzi storici. Proposto dal Comune della città, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, realizzato dall’Istituto di cibernetica “E. Caianiello” (Icib) del Cnr di Pozzuoli, il progetto ha coinvolto diciotto enti – pubblici e privati – che, grazie a questo nuovo sistema informatico, potranno organizzare in maniera rapida ed efficiente i documenti da mettere in rete, dando maggiore visibilità e accesso non solo al loro patrimonio culturale, ma anche alle informazioni di servizio e agli eventi organizzati.
Per fare il tour virtuale della città basterà collegarsi al sito: “l’utente non solo potrà visitare la città, con le sue chiese e palazzi – ha spiegato durante la presentazione Mario Mango Furnari, dell’Istituto di cibernetica Caianiello – ma avrà anche la possibilità di compiere a distanza ricerche sul patrimonio culturale”. La fruizione delle opere artistiche avverrà con delle chiavi di lettura di tipo cronologico, iconografico, geografico o basate sulla materia, la tipologia e la tecnica esecutiva dei manufatti. “Un collegamento web facile – ha continuato Furnari – ma che, per esser tale, ha richiesto un lungo lavoro di ricerca e innovazione tecnologica: siamo infatti riusciti a dotare tutti gli enti coinvolti di una piattaforma informatica condivisa, pensata nella prospettiva del cosiddetto ‘web semantico’, che permette al calcolatore di gestire autonomamente le informazioni in funzione del loro contenuto, creando innovativi collegamenti e relazioni tra queste”.
Secondo gli organizzatori del progetto, Re.Mu.Na. non farebbe altro che ricomporre in web, l’antica rete di strutture culturali che si andò sviluppando nella città a partire dal 1734, anno in cui salì al trono Carlo di Borbone. Il sistema, infatti, riunisce virtualmente il “perduto disegno unitario dei beni culturali napoletani all’interno di un ambiente tecnologico in grado di far cooperare professionalità differenti e integrare contenuti culturali molteplici”.
La pagina di ingresso di ogni singolo museo conserva la propria specificità e autonomia nella gestione dei contenuti e servizi, ma ciascuna ha un link attraverso il quale visualizzare l’elenco delle istituzioni aderenti al circuito. Una volta entrato nel museo prescelto, l’utente potrà decidere se seguire un ‘itinerario’ di visita stabilito o libero, secondo percorsi intra-museali (scelti in base alla tipologia degli oggetti di interesse) o tematici, gallerie di immagini con relative schede e album dove sono raccolte, in ordine alfabetico, tutte le immagini degli oggetti esistenti nel circuito.
Alessandro Giuliani

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