I genitori si “mettono all’asta” per aiutare la scuola ad acquistare materiale didattico. Anche questa si inquadra in una delle tante iniziative inventate per affrontare la cronica mancanza di fondi per i materiali e per i progetti extrascolastici, e allora genitori e insegnanti escogitano iniziative di ogni genere, come lotterie, lettere di richiesta fondi alle aziende, raccolte di tappi di plastica, vendite di torte casalinghe.
Tuttavia i genitori delle scuole medie di Settimo Milanese hanno deciso di proporre una idea ancora più originale e hanno battuti all’asta 28 fra servizi e oggetti.
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La singolare iniziativa è raccontata dal Corriere della Sera. In pratica i genitori hanno messo all’incanto i loro saperi e le loro competenze, sperando che fossero acquistati: una cena per sei persone recapitata a domicilio; una lezione di pugilato, un corso base di Word, oppure una seduta dalla psicologa, ma a anche tre ore di baby sitting, dopocena, nel week end, un trattamento estetico, una lezione di pianoforte.
L’asta ha fruttato un incasso di circa 600 euro, subito devoluti alla scuola. L’iniziativa è stata organizzata dal consiglio d’istituto, dall’associazione “Scuola Viva”, dal “Coordinamento genitori democratici”, con il sostegno della Pro Loco e dall’assessorato all’istruzione del Comune di Settimo. I servizi subito piazzati? “Il baby sitting serale e la cena a domicilio”. Ma l’oggetto più combattuto è stata una maglia firmata dal calciatore Andrea Caracciolo.
Un’altra ”asta dei desideri”, che si è svolta a marzo alla “Scuola Giusti” di Milano, proponeva perfino vacanze al mare di una settimana, consulenze legali,visite a set cinematografici.
Tuttavia gli acquirenti o i donatori sono quasi sempre le famiglie stesse, allargate a nonni, parenti e amici. E allora c’è chi dice che basterebbe chiedere a ogni famiglia un contributo volontario, ogni anno.