L’atto di indirizzo di comparto condizionerà le trattative per il rinnovo del contratto-Scuola. Costituirà l’atto formale delle intenzioni del Ministro Fedeli.
Il Ministro Valeria Fedeli tra giugno e agosto ha rilasciato diverse interviste. Non sempre è stato possibile individuarne “il filo”. Anzi, in alcuni casi sono risultate contradditorie. Ma lasciamo parlare i “fatti”, che in questo caso sono rappresentati dalle parole. Ecco alcune dichiarazioni estive del Ministro (in neretto le parti più significative).
“I docenti devono essere pagati molto di più…sono professionisti, dovrebbero essere i meglio pagati…Ma non bisogna fare demagogia, non è un risultato che si possa raggiungere in poco tempo. Questa però è l’obiettivo a cui si deve tendere”.
Il ruolo delle insegnanti e degli insegnanti, cui spetta il compito centrale e delicato di guidare le nuove generazioni nel domani, è importante e come tale va riconosciuto. Anche economicamente…l’obiettivo è comunque trovare risorse per consentire di ridare dignità al loro ruolo, corrispondendo loro una retribuzione adeguata”.
Lo Stato è disposto ad investire “tanti soldi quanti anche la Cgil ha sottoscritto il 30 novembre scorso”. “Considero l’accordo del 30 novembre importante, perché ha già stabilito qual é la cifra media”.
“Pronta a fare la battaglia” per l’aumento degli stipendi. “Se si ritiene importante, quale in effetti è, il ruolo dei docenti e dell’insegnamento – spiega Fedeli – lo devi socialmente riconoscere, anche dal punto di vista retributivo”.
Premetto non ho mai dato troppa importanza alle dichiarazioni, soprattutto a quelle che precedono ipotetiche decisioni o che rimandano ad un futuro imprecisato.
Detto questo siamo arrivati alla riapertura del confronto tra le parti sociali e Aran. In questo contesto conteranno meno le parole e più gli atti formali L’Agenzia si muoverà tenendo presente l’Atto di indirizzo generale emanato dal Ministro Madia e da quello di comparto prodotto dal Miur e quindi dal Ministro Fedeli. Questo documento non potrà smentire quello generale che conferma e non poteva essere altrimenti quello che hanno stabilito le leggi di Stabilità 2016 e 17.
Da qui non si comprende l’intenzione del Ministro ” nel dare battaglia” come se avesse margini di manovra extra-bilancio e quindi risorse nuove da mettere sul tavolo. Queste non sono sicuramente rappresentate dalle risorse già in bilancio e riguardanti il merito e “La carta del docente”. Se l’operazione dovesse tradursi in un atto formale, costituirebbe solo una “partita di giro” e a un depotenziamento della L.107/15.
A breve lo capiremo dall’Atto di indirizzo di comparto. Comprenderemo la natura delle tante dichiarazioni estive. Ci stupisca, Ministro con un atto formale discontinuo! Diversamente avrà perso la battaglia per assumere quel ruolo credibile e autorevole di cui la scuola ha tanto bisogno.
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