L’autismo secondo l’Oms colpisce un bimbo ogni 160 e scaturisce da una combinazione tra predisposizione genetica o ereditarietà e molteplici cause esterne, molte delle quali sconosciute.
Esistono, infatti, infinite combinazioni della sindrome del Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) i cui sintomi, si sa, compaiono di solito entro i primi tre anni.
Sebbene l’autismo continui, quindi, ad essere un disturbo spesso difficile da diagnosticare e su cui rimane molto ancora da scoprire, alcuni recenti studi internazionali hanno aperto nuove interessanti prospettive che evidenziano come un’alterazione del microbiota intestinale, cioè il patrimonio genetico dei batteri che servono al nostro organismo per i processi vitali, strettamente correlata allo sviluppo neurocomportamentale sia un fattore determinante nello sviluppo dei sintomi dell’autismo.
“I dati di ricerche nel modello animale, in bambini con disturbi dello spettro autistico e nei loro familiari – sottolineano gli esperti – hanno dimostrato che sintomi gastrointestinali e alterazioni nel microbiota siano spesso associati a disturbi neuro-comportamentali nei pazienti affetti da autismo”.
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Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, oggi si stima che in Italia una prevalenza attendibile del disturbo sia di circa quattro su mille bambini e che il disturbo colpisca, per ragioni ignote, i maschi 3 o 4 volte più delle femmine.
Autism Europe, l’associazione europea che si occupa di autismo, ha scelto per il 2016 lo slogan ‘Rispetto, Accettazione, Inclusione’, che richiama direttamente la preoccupazione delle Associazioni di genitori per l’impegno ancora insufficiente da parte dei governi dei Paesi Europei nella presa in carico delle persone con Disturbi dello Spettro Autistico.
Dalla diagnosi all’intervento precoce, dalla scuola al terzo settore, le famiglie denunciano la carenza di professionalità e di opportunità nel prendersi carico delle persone con autismo e il mancato rispetto del loro diritto ad avere pari opportunità educativa e di sviluppo professionale. Le difficoltà associate all’autismo possono rendere davvero difficile, per la persona che ne soffre, trovare e mantenere un lavoro. Viceversa, con il supporto adeguato di personale tecnico appositamente formato rivolto ai familiari, ai colleghi, ai datori di lavoro le persone con autismo possono avere molto da offrire.
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