Già la Francia aveva lanciato l’allarme alla fine dello scorso anno: i giovani sono sempre meno attratti dalle materie scientifiche. Il Convegno nazionale tenutosi a ottobre nei pressi di Versailles e la conferenza internazionale di Amsterdam a novembre avevano fatto il punto della situazione concludendo che occorreva ridare il gusto degli studi scientifici – matematica e fisica le due discipline maggiormente coinvolte – a degli studenti le cui prestazioni in queste materie sono in costante declino, stando ai risultati delle prove di valutazione nazionali e internazionali. Adesso anche dalla scuola inglese si leva lo stesso lamento, ma con in più una variante: vero è che molti alunni vanno male nelle materie scientifiche, ma le ragazze riescono decisamente peggio dei compagni maschi. Questi ultimi, infatti, sembrano più pronti a recepire metodi di studio più efficaci e a servirsi delle nuove tecnologie. Intervistati dalla Bbc, gli esperti dell’istituto di studi matematici del Regno Unito sostengono che le difficoltà delle ragazze siano legate a metodi di lavoro errati, come ad esempio contare ancora sulle dita per eseguire calcoli anche elementari, piuttosto che a disaffezione verso le materie scientifiche. Non solo, ma queste forme arcaiche di apprendimento e operatività sarebbero, secondo gli esperti, uno dei sintomi più evidenti della scarsa fiducia che le ragazze hanno in se stesse.