Categorie: Personale

L’azione dell’Anief sta portando risultati immediati: Miur e Regioni smisteranno i corsisti delle classi di concorso con pochi iscriti

A due giorni dalla denuncia dell’Anief sul caos organizzativo che sta contraddistinguendo l’avvio del Percorsi abilitanti speciali, il Ministero dell’Istruzione sarebbe in procinto di fornire alcune prime importanti risposte: secondo quanto riportato dalla stampa specializzata, “sembra che il Ministero abbia chiarito che resta di competenza degli Uffici scolastici regionali l’individuazione delle soluzioni (accorpamenti, accordi di rete, corsi a distanza, ecc.) per i corsi non attivabili in quel territorio”.
Se il Miur dovesse dare seguito a questa intenzione, si tratterebbe di un risultato importante. Anief, a tal proposito, ha pubblicamente denunciato che non possono essere pagate sulla pelle degli aspiranti corsisti Pas le inefficienze organizzative dell’amministrazione e delle istituzioni regionali. Nella fattispecie, in mancanza di accordi regionali ad oggi la disponibilità allo spostamento volontario del corsista non corrisponde ad una sicura collocazione: sia perché l’università dove si chiede ora di accedere potrebbe essere subissata di domande, costringendo l’amministrazione dell’ateneo a respingerne una parte, sia perché in diverse Facoltà gli elenchi degli ammessi sono ancora provvisori. Con il risultato che l’aspirante corsista rischierebbe di non svolgere il Pas: né nella propria regione, perché non si attiva, né in quella ‘viciniore’ prescelta, perché ha potuto accogliere solo un numero limitato di corsisti.
“È evidente – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – che se le Regioni dovessero finalmente assumere il coordinamento delle operazioni, prendendosi la responsabilità di smistare il personale sulla base di numeri e disponibilità sicure, fornite da un Miur finalmente in grado di fare da cabina di regia, allora il discorso cambierebbe. Stavolta in meglio. Sui PAS, la guardia comunque rimane alta, visto che ancora non arrivano indicazioni chiare sull’attivazione dei corsi rivolti ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria, oltre che agli Itp e agli Afam. Per questo – conclude Pacifico – continueremo ad attuare pressioni e a vigilare. Sempre nell’interesse dei docenti”.
La voce degli altri

Articoli recenti

Violenza di genere: per 8 italiani su 10 è un’emergenza che si deve affrontare (anche) scuola

Per l’80% degli italiani, la violenza di genere è un’emergenza che richiede un intervento immediato.…

22/11/2024

Violenza sulle donne e parole di Valditara, imbrattata sede del Mim: “Stufi di educare chi è responsabile dell’educazione”

La sede del Ministero dell'Istruzione e del Merito in viale Trastevere a Roma è stata…

22/11/2024

Allarme scabbia, due scuole chiuse in Puglia

Nuove segnalazioni arrivano dal Salento, dopo i recenti episodi di scabbia registrati nel carcere di…

22/11/2024

Sicurezza nelle scuole, pubblicato il Dossier 2024 dell’INAIL: ci sono anche i dati degli infortuni di studenti e insegnanti

Pubblicato in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, istituita il 22 novembre,…

22/11/2024

Bonus Natale, non c’è la proroga. Ma non tutto è perduto: si potrà richiedere con la dichiarazione dei redditi 2025

Alle ore 12 di oggi, 22 novembre, è scaduto il termine per presentare domanda sul…

22/11/2024

Mense scolastiche: quali compiti per il personale Ata? La soluzione secondo Flc di Palermo: dare agli alunni carne già tagliata pezzi e frutta sbucciata

Quello dell’assistenza agli alunni durante i pasti nella mensa scolastica continua ad essere un problema…

22/11/2024