L’eclissi del ‘Sole delle Alpi’: il ministro Gelmini fa cancellare il simbolo leghista
Si chiude la vicenda del “sole delle Alpi” nella scuola di Adro: le crescenti polemiche hanno convinto il ministro dell’Istruzione a mettere fine alla polemica sulla presenza del simbolo leghista all’interno del polo scolastico pubblico “Gianfranco Miglio” – scuola materna, elementare e media con 450 studenti – sopra le vetrate esterne ma anche sui banchi, sui cestini, sui muri e persino sugli zerbini, per un totale di 700 ‘loghi’. Secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, la Gelmini ha inviato una lettera al sindaco della località bresciana, Oscar Lancini, tramite il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, Giuseppe Colosio, nella quale chiede di tenere la politica fuori dalle aule scolastiche e quindi di “adoperarsi per la rimozione dal polo scolastico del simbolo noto come il ‘sole delle Alpi’. La delicatezza della funzione – continua la lettera – impone di intervenire anche in caso di solo sospetto, per evitare ogni possibile strumentalizzazione”.
La notizia avrebbe colto di sorpresa lo stesso sindaco lombardo, destinatario della lettera, secondo cui il simbolo che fa tanto discutere rappresenterebbe solo la cultura del Nord: “Sono stupito – ha detto Lancini – aspetto di leggerla, al momento non posso sapere”. Per poi aggiungere: “dalle dichiarazioni del ministro – ha proseguito il sindaco – mi pareva di aver capito che avesse preso atto che il ‘simbolo del Sole delle Alpi’ è del territorio e non di partito”. Evidentemente, però, Lancini aveva letto solo la posizione del Ministro espressa negli ultimi giorni: a dire il vero, appena venuta a conoscenza del fatto, il 12 settembre, Gelmini aveva detto ad una emittente radiofonica nazionale che “francamente il sindaco di Adro ci ha abituato ad un centro folklore, ad un certo estremismo, che ovviamente io come ministro dell’Istruzione non condivido. Forse nemmeno tutto il partito della Lega – aggiunge – può condividere queste esasperazioni che non fanno bene neanche a quel movimento”.
Anche se sembrerebbe che la lettera del responsabile del Miur sia partita da alcuni giorni, sull’epilogo della vicenda ha pesato non poco la forte presa di posizione dell’opposizione politica. Come annunciato, nella mattinata del 18 settembre si è svolta la manifestazione “Fuori la Lega dalla scuola”: piazza Padre Costantino, ad Adro, era piena di persone, con molte bandiere dei sindacati, Sinistra radicale, Pd e Idv, Popolo viola e lista civica Linfa. A riunire tante persone per l’iniziativa ha contribuito il tam tam su internet, in particolare su Facebook. L’appello ha funzionato: a chiedere la rimozione dei simboli di partito c’erano anche 185 genitori dei ragazzi della scuola, che hanno firmato una lettera. Nel paese però sembrava che non ci fosse il sindaco Lancino, in carica dal 2004: si dice che sia andato “a cercare funghi”. La manifestazione ha assunto connotati sempre più politici: una signora mostrava la scritta ‘Adro la scuola dei veri balilla’. E mentre in giro per la città campeggiavano numerose bandiere verdi, su qualche balcone veniva esposta la bandiera italiana. La vicenda, ha spiegato Damiano Galletti, della Camera del lavoro della Cgil di Brescia, finirà in Tribunale con una causa civile: “non si possono discriminare i lavoratori per ragioni personali”.
Quando arriva la notizia della lettera del Ministro inviata al sindaco, la manifestazione è ancora in atto. L’esultanza è collettiva. A rappresentarla, forse al meglio, sono le parole di Francesca Puglisi, responsabile scuola segreteria Pd: “finalmente è arrivata l’eclissi del ‘Sole delle Alpi’. E’ una vittoria della democrazia e della società civile”.