L’educazione alimentare approda sui banchi di mezza Europa
Anche se il Portogallo è l’unico Paese Ue ad aver inserito l’educazione alimentare tra gli insegnamenti curricolari, i giovani di mezza Europa si avvicinano alla dieta mediterranea proprio grazie alla scuola. E ciò grazie al fatto che è diventato sempre più alto il numero di Governi che aderisce ai progetti condivisi legati al mangiare sano.
Il dato è emerso durante una relazione sul tema, presentata sabato 19 novembre al Forum Dieta Mediterranea di Imperia da un gruppo di lavoro sull’educazione alimentare, coordinato dal Ministero dell`Istruzione, Università e Ricerca. Per avvicinare i ragazzi al consumo di frutta e verdura in sostituzione di merendine confezionate e snack grassi, in Italia e in tutta Europa – ad eccezione della Spagna – è stato promosso un progetto ministeriale di distribuzione gratuita di frutta e verdura nelle scuole, affiancato da campagne di sensibilizzazione. Si tratta di progetti, avviati nel vecchio Continente, rivolti non soltanto agli alunni e le loro famiglie, ma anche a tutto il personale scolastico, che coinvolgano istituzioni sanitarie, enti locali, industria alimentare, mondo agricolo, della distribuzione, della vendita e della comunicazione. L’iniziativa è stata recepita nei vari paesi in modo diverso, con un obiettivo comune: formare un pacchetto di “best practices” da condividere per migliorare l’applicazione dei programmi educativi nei singoli Stati. Iniziative di questo genere sono già attive con successo in Italia, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Spagna e Portogallo. “Ma è improprio in questo caso – hanno detto gli esperti – parlare di trasmissione alle nuove generazioni dei principi basilari della Dieta Mediterranea soltanto perchè tra i paesi più attivi figurano due Stati che non si affacciano sul Mare Nostrum, Irlanda e Gran Bretagna. Tuttavia, educare fin da piccoli a uno stile di vita sano come quello iscritto nel Dna della Dieta Mediterranea, è una priorità per tutti. Anche per i paesi anglosassoni“.