Categorie: Generico

L’educazione è la prima emergenza

Il rapporto della “Fondazione sulla sussidiarietà”, associazione volontaria per la tutela e la salvaguardia dei corpi intermedi della società, ha utilizzato un campione di 3.216 persone scelte tra i componenti delle famiglie, i rappresentanti delle imprese e della varie istituzioni.
Per il 61% degli italiani il problema dell’educazione è in relazione agli ultimi fatti di bullismo e malcostume, ma anche all’arresto della a crescita economica del Paese. Per un altro 35% l’educazione è comunque fra le prime emergenze del Paese.
Lo stesso Rapporto ha cercato di individuare la scuola di qualità giungendo alla conclusione che il primo elemento di una scuola di qualità è da ricercarsi nella preparazione e nella capacità degli insegnanti. Per il 23 % è, invece, il “contesto sociale e culturale” a far sì che la scuola sia di qualità. Dal Rapporto è emerso che per l’89% degli intervistati la crescita della personalità degli educandi ha maggiore possibilità di riuscire se affidata all’opera educativa svolta da un solo “maestro”. Solo il 21% ha ritenuto che è adeguata se affidata ad un “proprio camminino personale”, il 78% che è frutto della “partecipazione ad una comunità o a un gruppo”. Il 10% ha ritenuto che la personalità si sviluppa adeguatamente solo se avviene libera da ogni autorità.
In ordine agli obiettivi e agli scopi della scuola, l’82% degli intervistati è convinto che la scuola serva innanzitutto ad “istruire ed educare”, cioè a formare la personalità e insieme a fornire conoscenze. Solo il 13% ha ritenuto che lo scopo della scuola sia quello di “addestrare a un lavoro”.
Ancora: il 56% degli Italiani intervistati ritiene che il primo compito della scuola sia quello di fornire conoscenze specialistiche e quindi di preparare al mondo del lavoro. Sono risultate nettamente minoritarie(20%) le posizioni di chi ritiene che la scuola debba porsi come supporto nella “formazione dei valori”. Solo l’11% ritiene l’ “apertura ai problemi sociali ed economici”.
Tra i maggiori difetti della scuola italiana il 43% degli intervistati ha indicato la scarsa qualificazione degli insegnanti. Questo comporta, sempre secondo il rapporto, che la scuola italiana sia vista adeguata alle esigenze dei giovani e della società solo dal 41% degli intervistati. Per il 17% è adeguata solo in minima parte.
Agli intervistati è stato pure chiesto quale scuola volessero gli Italiani. È stato risposto categoricamente: no allo Stato o al privato, sì a un sistema misto.Questi risultati vanno inseriti in un quadro composito, che non può essere interpretato in modo univoco: secondo il 27% dei rispondenti, nel sistema italiano c’è poca libertà di educazione, mentre essa è “abbastanza” per il 46% e addirittura “molta” per il 24%, con un 40% che ritiene che la scuola debba essere gestita solo dallo Stato, mentre il 56% auspicherebbe un sistema misto Stato/privato e un 37% non iscriverebbe mai un figlio “ad una scuola privata, neanche se fosse gratuita”.
A ciò sono da aggiungere le differenze di derivazione geografica, con il centro-sud che associa a “sussidiarietà” il timore di una progressiva estinzione dei tradizionali compiti dello Stato, con un conseguente vuoto di efficienza. Una indicazione comunque si può trarre: la maggioranza, a livello istituzionale, privilegerebbe una soluzione mista, contraria agli estremi opposti dello statalismo e della liberalizzazione pura, e contraddistinta da corresponsabilità tra i diversi attori del sistema, Stato e privati.Agli intervistati è stato chiesto di prendere posizione sul termine “sussidiarietà” fortemente orientata verso il tema della persona e della sua crescita individuale e sociale.
Dopo aver sentito illustrato il significato di sussidiarietà “quale modalità di sviluppo che riconosce e valorizza le iniziative della piccola e media impresa, dei gruppi sociali e del singolo individuo” è venuto fuori che solo il 22%degli intervistati ha dimostrato di conoscere effettivamente il significato di sussidiarietà. Il 71,5% ne ha ammesso una “percezione positiva” e il 74% ha riconosciuto che la sussidiarietà è un fattore che può favorire maggiore responsabilità da parte degli operatori dei servizi pubblici.

È stato chiesto pure se Il sistema-scuola, oggi, è da ritenersi adeguato al mondo imprenditoriale. Il 73% delle imprese ha dichiarato di non avere nessun rapporto con le università per sviluppare progetti innovativi o per migliorare la formazione e l’organizzazione del personale. Rispetto alle esigenze del mondo delle imprese, la scuola è adeguata, ma, per il 32% con gravi insufficienze. È inadeguata per il 51% delle imprese.

Giuseppe Guzzo

Articoli recenti

Quali sono gli obiettivi di una gita scolastica? Il catalogo di Etna Today per visite didattiche tra cultura e natura

Gli obiettivi di una gita scolastica includono l'apprendimento esperienziale, il rafforzamento delle relazioni tra studenti…

05/11/2024

Docente salva alunna che tenta il suicidio: “Non mi sento un eroe. I ragazzi sono smarriti, redarguirli non è la soluzione”

Ieri abbiamo dato notizia della giovane di sedici anni che ha tentato di togliersi la…

05/11/2024

Giovani, non vendete i vostri libri di letteratura, sono importanti. Ecco cosa ci suggerisce l’ultimo libro di Paolo Di Paolo

Il suo primo romanzo di successo, ”Raccontami la notte in cui sono nato”, lo ha…

05/11/2024

Riconoscimento anno 2013 per i docenti ed il personale ATA: come ottenerlo

La recente sentenza della Corte di Cassazione del 11 giugno 2024 ha aperto una significativa…

05/11/2024

Sammy Basso ci ha lasciato un solo messaggio, che la vita è un dono. Anche nella fragilità

Solo un mese fa se ne volava in cielo. Sammy Basso ci ha lasciato un…

05/11/2024

Ragazzo accoltellato scuola, la madre della 12enne: “È una bambina, vogliamo capire perché lo ha fatto e aiutarla”

Il caso della ragazzina di dodici anni che ha accoltellato un compagno di scuola, a…

05/11/2024