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L’educazione sessuale ora si apprende dai compagni di scuola

Per gli adolescenti l’educazione sessuale a scuola si apprende prima di tutto attraverso il passaparola con amici e compagni. Il dato è emerso al termine di un interessante sondaggio realizzato dalla società specializzata Swg, svolto su un campione nazionale di 300 ragazzi tra i 14 e i 18 anni, il 94% dei quali studenti frequentanti le scuole superiori e pubblicato sulla rivista Class di febbraio. Per il 41% degli adolescenti intervistati, l’educazione sessuale si formerebbe basandosi sulle informazioni ricevute dagli amici e dai compagni di scuola. Solo in seconda battuta, dopo aver consultato i coetanei, gli studenti si rivolgerebbero agli insegnanti, sicuramente più indicati per dare consigli sui temi della sessualità, ed interpellati nel 40%. Dal sondaggio risulta anche decisamente “tiepido” il dialogo in famiglia: con fratelli e cugini si affrontano i temi del sesso solo nel 15% dei casi. Ancora più freddo, anzi si potrebbe dire assente ma questa non è una novità, il rapporto con i papà (nessuna ragazza e appena il 3% dei ragazzi, anche se quando si parla di metodi contraccettivi la figura paterna recupera posizioni fino al 14%). L’unico vero supporto psicologico e fonte di chiarimenti in famiglia in tema di sesso rimane quello della madre, a cui si rivolge circa il 30% degli studenti interpellati. Scarsamente ascoltati, anche se sarebbero le figure più indicate, soprattutto in fatto di contraccezione, i medici di famiglia o gli specialisti (appena il 15% degli studenti si affida a loro).
A cospetto di questi dati tutt’altro che incoraggianti sul fronte dall’esattezza e dalla completezza delle informazioni, gli adolescenti si sentono comunque molto (31%) o abbastanza (54%) informati sulla sessualità. E forse una spiegazione c‘è: per sopperire alla scarsità i dialogo con le fonti “ufficiali”, i ragazzi di oggi si rivolgerebbero infatti ai mass media. In particolare, si avvicinerebbero ormai con una certa costanza a letture, soprattutto giornali e riviste (il 54%), a video informativi (48%), ad internet (43%) e alla televisione (26%). Simpaticamente c’è poi sempre l’8% che chiede consiglio ai fidanzati.
Alessandro Giuliani

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